
Non è un caso che in tutte le partite giocate finora o quasi, i cambi effettuati dal tecnico abbiano riguardato il centrocampo: perchè i due interpreti non ce la fanno a coprire 60 metri di campo per l'intera durata del match. Contro la Juventus si è vista addirittura una marcatura di Niang su Lichtsteiner, con il granata che rincorreva lo svizzero: il Toro non è una squadra che si possa permettere questo schieramento o atteggiamento, non ha i giocatori adatti. Proprio per questo motivo è forse da considerare la sfida di quest'oggi come l'ultimo banco di prova, l'ultima partita che si può permettere di giocare così: se la vince può continuare così, ma se la perde deve cambiare. Il rischio da evitare è quello di ricadere in un "Ventura-due", con un modulo divenuto prevedibile ed inadatto ma difeso e perpetrato ad ogni costo, senza provare mai a cambiare. A questo punto Ljajic potrebbe tornare a stare in fascia per rientrare, perchè serve un centrocampista in più: manca il puntello di centrocampo.
In difesa il Torino può vantare ottimi giocatori, che hanno molta esperienza, ma con il gioco che fanno i granata una volta che il centrocampista viene saltato c'è superiorità numerica, e allora la difesa va in sofferenza: un centrocampista in più è molto utile sia in fase di possesso che in fase di non possesso. Se la Roma fa quello che sa fare, può davvero mettere tantissimo in difficoltà i granata: è una squadra che in ogni momento può fare male, ed è proprio la mediana a fare paura. Sarà necessario fare attenzione soprattutto ai centrocampisti, in particolare a Pellegrini che si sa inserire benissimo. Come diceva anche Giagnoni, a centrocampo se vinci i duelli vai avanti e se li perdi vai indietro: se i granata riusciranno a chiudere le linee di passaggio dei centrocampisti romanisti, e se i due terzini faranno bene in fase di copertura, ecco che allora anche la difesa potrebbe agire con maggiore tranquillità.
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