Confesso che appena sentito accostare il nome di Galliani al Toro (c’è da sottolinearlo, per ora si tratta di una semplice suggestione giornalistica) ho subito pensato a Luciano Moggi e al suo doppio passato in granata perché in realtà aveva già lavorato al Toro prima della chiamata di Borsano. Abbiamo già avuto a che fare con personaggi che hanno avuto una grande influenza nel calcio italiano (potrei citare anche Nizzola prima amministratore delegato del Torino e poi addirittura presidente di Lega Calcio e FIGC), ed in effetti a memoria mia l’ultimo Torino vincente è stato proprio quello di Lucky Luciano. Chiaro che nel calcio, come in tanti altri ambiti, il successo si costruisce anche attraverso altri canali non proprio ufficiali, ma ora che, piacendo o non piacendo, il Torino di Cairo inizia ad avere una sua “dignità” nei tavoli che contano, un ipotetico arrivo di Galliani sarebbe un bene o un male?
Difficile darne una lettura univoca. Se davvero Cairo si dovesse mai affidare al (molto prossimo ex) amministratore delegato rossonero, io la interpreterei come la chiara e nemmeno troppo velata volontà di voler provare a vincere qualcosa sul serio. E se da un lato ciò non potrebbe che inorgoglirmi, dall’altro, forse, mi metterebbe un po’ di tristezza constatare che per stare lassù sia inevitabile fare qualche patto col Diavolo…
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