Semplice. Nei primi anni il Toro non produceva plusvalenze e chiudeva spesso il bilancio in rosso. Dunque gli scarsi investimenti erano naturali in una situazione economica complessa. I malumori del tempo erano dovuti più all’incompetenza di chi era in capo alla società. In questi ultimi anni invece proprio con la proficua politica delle plusvalenze allestita da Cairo e Petrachi, si sono prodotte consistenti risorse finanziarie, ma nonostante ciò non si sono verificati quegli investimenti che tutti si sarebbero aspettati. Anzi a fronte di cessioni eccellenti si sono registrate pochi investimenti mirati alla valorizzazione dei giocatori per creare nuove plusvalenze, senza puntare al miglioramento dei risultati. In quest’ultima stagione Cairo aveva allargato i cordoni della borsa acquistando Niang, salvo poi cedere Zappacosta l’ultimo giorno di mercato a ben di più di quanto speso per l’acquisto dell’ex Milan. Quindi a fronte di un quantitativo di risorse disponibili maggiori rispetto alle precedenti annate, gli investimenti non hanno dato prova delle reali ambizioni di Cairo.
Ecco che i tifosi non credono più alle parole dette dalla dirigenza. Il presidente riesce in pochi secondi a dire che è sua intenzione ripartire da Belotti, ma al contempo vuole trattenere solo chi è realmente motivato. Il Belotti di quest’anno è sembrato tutto fuorché motivato, dunque quale sarà il suo destino?
Intanto girano già i primi nomi di calciomercato, nomi che al momento sembrano piuttosto fantasiosi come Balotelli che fa pensare ai “Simeone” e “Zapata” dell’estate scorsa... speriamo che alla fine non arrivi un altro acerbo “Sadiq”.
Soltanto un mercato all’insegna del vero rafforzamento della rosa in tutti i ruoli che mostri una reale ambizione della presidenza, potrà ammorbidire l’umore del tifo generale. Anche il presidente deve mostrarsi motivato, altrimenti, proprio come per i giocatori che andrebbe a vendere, anche lui potrebbe cercarsi altro da fare.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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