Da anni siamo liberati dalla B, ma proprio perché siamo passati anche da lì e ci ha fatto male, un decimo posto non ci può bastare.
Possiamo pensare di liberarci da Cairo, ma solo quando Zuckerberg si deciderà finalmente a confessare sui social di aver fondato fb solo per comprarsi il Toro. Fino a quando non vincerà questa timidezza, ci accontentiamo di Cairo, come Presidente. Un imprenditore di successo che spero si sia comprato il Toro per alimentare ulteriore successo. È successo? Voglio che succeda.
Libertà di aver urlato forte “Bella Napoli!” domenica scorsa, ma determinati che quella che verrà, di domenica, dovrà essere giocata fino in fondo da Toro. Se così sarà, bene, saremo soddisfatti del risultato. In ogni caso.
Liberi da chi si compra le persone, i giocatori come gli arbitri. I tifosi, pure.
Libertà di guardare la partita del Real, stasera.
E libertà di cantare “Quel giorno di pioggia” la prossima domenica, nell’intervallo. Con un po’ di commozione, sì, e allora?
Alla fine aveva ragione Gaber: libertà, è partecipazione. È sentirsi parte del Toro anche se un altro campionato è sprecato e un altro sbadiglio si è allargato.
Libertà di essere delusi e arrabbiati, ma anche consapevolezza che il Toro è la nostra scelta libera.
Non possiamo essere altro che Toro.
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