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columnist
Toro: perdere il derby sta diventando la prassi
Con quello di ieri sono esattamente 8 derby che il Torino non segna un gol, e 14 che non vince. La situazione inizia a farsi abbastanza complicata a livello di sopportazione.
Sentire alcuni tifosi della Juve dire, prima della partita, che quasi speravano vincesse il Toro o che quantomeno segnasse almeno un gol è un boccone che anche il soggetto più malato di granatismo fa fatica a mandar giù.
Oggi, dopo l'ennesimo derby in cui il Toro si è trasformato in un vitellino innocuo incapace di incornare una zebra che appare troppo forte e spavalda, il sentimento che pervade la mente del soggetto è quello di una triste rassegnazione e di impotenza quasi come se stesse diventando una triste consuetudine; come se fosse normale perdere con i gobbi senza nemmeno che Buffon sporchi la sua ''bella'' maglietta rosa (ieri era blu, ma per me resta rosa).
In questo lunedì post-derby la maggior parte dei miei pazienti non ha nemmeno più la forza e la voglia di rispondere a gli sfottò che i ''cugini'' bonariamente scagliano quasi come a sparare sulla croce rossa. Qualcuno prova timidamente ad accusarli di essere i soliti ladri (per il rigore negato al Toro) ma in fondo non ci crede nemmeno lui perché tanto, comunque, resta il fatto che fino a quell'occasione il Toro, nel secondo tempo, non era nemmeno entrato in area. Questo episodio resta soltanto un piccolo appiglio consolatorio che serve più per autoconvincersi che questa volta sarebbe davvero potuta andare diversamente; è forse l'unica cosa che da un po di forza al tifoso del Toro sotto forma di rabbia in una giornata che diversamente sarebbe da considerarsi deprimente.
Io, come psicologo, consiglio ai miei pazienti di prendersi uno o due giorni di pausa dal Toro e dal calcio in generale, evitando di guardare servizi sul derby, per ''ricaricare'' un po le pile della mente e per smaltire la grande delusione provata ieri..
Riccardo Agnello
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