Il problema è che il nono posto finale è figlio anche di alcune insufficienze: 5 al rendimento in trasferta, inspiegabile se paragonato con quello molto positivo di cui dicevamo poc'anzi in casa. Un 5 anche al disequilibrio tattico tra fase offensiva e fase difensiva. Non so valutare se sia stato dovuto più alla scarsa qualità di molti singoli o più a lacune nella gestione tecnica di Mihajlovic (propendo per un mix equo fra le due cause) fatto sta che soprattutto nei mesi invernali, cioè quando il treno per l’Europa è andato perso, lo staff tecnico ha faticato a trovare correttivi per bilanciare le due fasi. Così nell'anno di un portiere di livello europeo abbiamo chiuso con dei numeri di difesa da serie B. Che paradosso!
Sono convinto che Mihajlovic non sia un fine stratega, e più che un Napoleone da battaglie campali sia uno Spartaco da rivolte di massa. Ognuno ha la sua indole e il proprio marchio di fabbrica: il suo può non piacere, ma si avvicina parecchio a quello che da sempre contraddistingue il Toro. Resta indiscutibile che, a parte Napoli andata e ritorno, abbiamo tenuto testa a tutti (Juve compresa) portando a casa anche brillanti vittorie ed uno storico punto dallo Stadium.
Insomma, la media fa proprio 6,5 e se il nono posto non può essere un punto d’arrivo, è sicuramente un discreto punto di partenza. Su cosa servirà perchè questo voto possa diventare un 7 o un 8 avremo tutta l’estate del lunghissimo calcio mercato per discuterne.
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