All'interno del discorso, poi, ci sono anche stati rimandi al passato e al legame che ha costruito con il Torino, facendo trasparire le sue emozioni e quanto il granata se lo sia tatuato addosso. Il suo ricordo parte dalla stagione in cui con Mondonico in panchina avevano sfiorato la vittoria della Coppa UEFA: "Quella è stata un'annata veramente stupenda, finita purtroppo su una traversa. Ricordo quell'annata e quei momenti con grande affetto. Sono momenti indimenticabili, una società come il Toro ti trasmette un'emozione continua. La storia del Torino è ancora poco valorizzata. Sono stato l'altro giorno davanti al bar Sweet, un bar storico e meraviglioso: mi è venuta un'emozione grandissima, è pieno di foto che vanno dallo scudetto del '76 a oggi. Vivere questa società è unico e non dovete perdere quest'opportunità".
Barile e il saluto a Benedetti
—Durante la giornata è intervenuto anche Alberto Barile, che ha salutato Benedetti da parte di tutto il Torino. Prima il dirigente ha fatto gli onori di casa: "Benvenuti nella nostra casa, il Filadelfia. L'anno scorso abbiamo iniziato questa piacevole tradizione, tenere qui la festa dei Primi Calci. I bambini sono il futuro del Toro, portano i nostri colori fino ad arrivare al massimo livello, la Serie A che si allena qui. Per me è un grande onore essere qui in rappresentanza della società e del presidente Cairo per accogliere questi bambini che hanno trascorso insieme ai nostri istruttori, che sono meravigliosi e hanno accompagnato i nostri bambini in una crescita calcistica ma prima di tutto umana".
Poi il momento del ringraziamento a Benedetti: "Abbiamo vissuto 18 anni insieme. È una grandissima emozione per me vivere questi ultimi giorni con lui. So che è granata fino al midollo e quindi sarà sempre con noi. Ci aiuterà, ci sorreggerà, ci darà sempre quella parola in più per riuscire a superare questo momento di cambiamento".
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