Ancora una volta una sconfitta frutto di ingenuità ed episodi sfortunati ma la consapevolezza intrinseca di non essere inferiori alla Juventus, prima o poi anche nella stracittadina la fortuna dovrà cambiare casacca.La partita di...
Ancora una volta una sconfitta frutto di ingenuità ed episodi sfortunati ma la consapevolezza intrinseca di non essere inferiori alla Juventus, prima o poi anche nella stracittadina la fortuna dovrà cambiare casacca.La partita di ieri non è certamente stata molto divertente ma, di fronte ad un fantastico pubblico che ha incitato i giovani torelli dall`inizio alla fine, gli episodi dicono ancora una volta male. In un contesto di una partita non molto ben giocata da ambo le parti, i ragazzi di Mister Longo non hanno affatto demeritato soprattutto in termini di opportunità da rete, tra cui si segnalano un palo ed alcuni tap-in mancati di un soffio da parte soprattutto di Gyasi, eroe ed autore di una strepitosa doppietta nel quarto di finale vinto dal Toro contro l`Inter ma ieri sfortunato ed impreciso. Sarebbe poco corretto tirare addosso alle seconde linee granata ed imputargli la sconfitta dopo averle benedette ed esaltate nella straordinaria doppia partita contro l`Inter ma, soprattutto nella partita di ieri, le assenze di Diop, Diarra e Parigini e soprattutto l`impossibilità di Mister Longo di utilizzare dall`inizio il brasiliano Barbosa unitamente ad una precaria condizione fisica di Mattia Aramu hanno suggerito al tecnico granata l`idea di inventare un assetto tattico nuovo e mai utilizzato prima in partite ufficiali, ovvero una difesa a tre, un folto centrocampo a cinque ed una specie di attacco a due molto poco propositivo. In sostanza Mister Longo, a causa delle defezioni d`organico descritte, ha decisamente puntato al pareggio a reti inviolate e, se non fosse stato per quei maledetti dieci minuti finali in cui la Juventus ha segnato due gol quasi insperati ed un poco regalati, il tecnico granata avrebbe raggiunto il suo intento.
ASSETTO TATTICO TROPPO RINUNCIATARIO - Pur comprendendo le giuste ragioni di Mister Longo, che fin qui ha ottimamente guidato la nostra brillante Primavera, giocando davanti alle mura amiche ci saremmo aspettati un`impostazione tattica un pò più sbarazzina, la stessa che aveva permesso ai nostri giovani granata di eliminare l`Inter nei quarti di finali. Questa volta invece il tecnico decide di rinunciare agli esterni alti di ruolo ed imbottisce il centrocampo di calciatori dediti al gioco di rottura ma senza molta predisposizione alla costruzione del gioco. In questo contesto sono apparse anche fin troppe le poche opportunità da gol capitate sui piedi di Gyasi e sulla testa di Coccolo anche se, a onor del vero, l`obiettivo di neutralizzare le avanzate bianconere sul nascere era stato centrato alla perfezione. Solo alcune pregevoli azioni personali di Beltrame e Padovan hanno difatti permesso alla Juventus di impensierire la retroguardia granata che, sempre attenta e concentrata fino ai fatidici dieci minuti finali, non aveva concesso praticamente nulla agli attaccanti bianconeri, con un Cinaglia assolutamente superlativo a cui ha fatto sicuramente bene la recente attenzione (peraltro già inspiegabilmente terminata) mostratagli da Mister Ventura soprattutto in termini di consapevolezza delle proprie capacità (anche per questo sarebbe sempre auspicabile ancorché già oltremodo tardivo un maggior coinvolgimento dei giovani Primavera più bravi in Prima Squadra....). Viene tuttavia da pensare che con lo schema tattico abituale e magari con un pizzico di voglia di rischiare in più le cose avrebbero potuto andare diversamente. Pur non avendo probabilmente i novanta minuti ancora nelle gambe, negli ultimi venti minuti della partita con il risultato ancora in equilibrio e quando i nostri ragazzi non riuscivano più a ripartire, si sarebbe potuto far entrare Barbosa al posto di Cibrario (insufficiente la sua prestazione) per cercare di mantenere la squadra un pò più alta ed impensierire la lentissima difesa bianconera, tanto più viene rabbia avendo visto la pregevole serpentina finale conclusasi con un tiro quasi vincente del giovane brasiliano nei pochi spiccioli di gioco concessigli prima del triplice fischio finale dell`arbitro dell`incontro. Invece Mister Longo ha preferito sostiutire Cibrario con Barreca, mandando in campo contemporaneamente tre terzini sinistri, due dei quali impiegati in mansioni (esterni alti) mai ricoperte prima e conseguenti evendentissimi limiti. Mister Longo è un ottimo tecnico e sta facendo delle cose meravigliose, tuttavia la fantasia non può essere senza confini ed è soprattutto pregato (speriamo non ce ne voglia per questa affettuosa critica) di far esplodere le sue innovative sperimentazioni tecnico-tattiche in partite un pò meno sentite dal popolo granata (anche nel primo derby di campionato, purtroppo anch`esso perso, aveva “provato” con risultati negativi l`utilizzo di Barbosa come terzino destro nonostante venga impiegato normalmente dallo stesso tecnico e con ottimi risultati da esterno alto). La sqaudra ha una sua identità ben precisa ed anche quando nel corso del campionato gli interpreti sono stati cambiati, la voglia di imporre il proprio gioco e di vincere non è mai venuta meno ed è stata questa fino ad ora l`arma migliore ed il grande obiettivo tecnico raggiunto dal giovane allenatore granata, ovvero costuire una squadra con una mentalità vincente, fatta di possesso palla e improvvise ripartenze. Che senso ha stravolgere questo lodevole e meritorio impianto di gioco proprio in un derby e per giunta così importante contro la Juventus ? La Primavera della Juventus, pur essendo un`ottima squadra, non è tecnicmente superiore a quella dell`Inter né tanto meno alla nostra, tanto valeva affrontarla, pur con le seconde linee, vis-a-vis e senza timori reverenziali.