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PRIMAVERA

Primavera, le pagelle di Juventus-Torino 4-3: la reazione arriva dalla panchina

Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 
Le pagelle dopo il derby della Mole categoria Primavera

La beffa nel finale è crudele e amara per la Primavera del Torino che perde il derby dopo non aver giocato tutto il primo tempo. Nella ripresa viene poi fuori lo spirito Toro e la voglia di reazione dei suoi ragazzi. Bene i subentrati, in particolar modo Rossi, Cacciamani e Perciun. Positiva la prestazione di Mullen, che ha dimostrato di aver capito cosa significhi giocare con la maglia granata addosso.

SIVIERO 5: Errore clamoroso in occasione del 2-0 della Juventus. Macchia così una partita in cui poi non deve fare chissà quali interventi.

MARCHIORO 5.5: In ritardo sull'inserimento di Boufandar, prova a chiudere in scivolata ma non basta. (46' MENDES 6: Dà maggiore solidità alla fase difensiva che nel primo tempo era stata molto ballerina).

OLSSON 5: Si fa sorprendere alle spalle da Vacca, ma è da solo. Manca il filtro in mezzo al campo. Non irresistibile anche in occasione del 3-0 della Juventus. Nella ripresa gioca meglio come braccetto di difesa.

MULLEN 6.5: Alza il pressing sulla linea di centrocampo, la Juve lo capisce subito e proprio dal buco lasciato i bianconeri sfondano al quarto d'ora per il vantaggio. Più volte decisivo in chiusura. Nella ripresa trova la rete che riapre la partita e dà morale alla squadra. Prestazione da giocatore del Toro la sua: grinta, determinazione e mentalità. E pensare che l'anno scorso era stato una comparsa. Ora messo nelle condizioni di fare bene si sta trasformando in un ragazzo con potenzialità interessanti.

KRZYZANOWSKI 5: Bello spunto in avvio di gara per Gabellini, ma la verticalizzazione è di poco troppo lunga. In fase difensiva patisce tantissimo Amaradio. (46' CACCIAMANI 7: Entra bene, con voglia e grinta. Quando riesce ad accelerare crea problemi alla Juventus. Poi il gol che dà speranze ai granata da fuori area: una rete bella. Poi all'86' ha la chance per trovare il 3-3, ma sbaglia a due passi dalla porta

JATTA 5: Parte con degli spunti interessanti, poi la Juve gli prende le misure e non combina niente. Deve imparare a essere più imprevedibile, perché la velocità non può bastare. Poi all'ultimo ha la palla per un clamoroso 4-3 granata.

DALLA VECCHIA 6: Inizia bene, chiudendo su alcune situazioni pericolose. Fa poco filtro nelle ripartenze che hanno dato la vittoria alla Juve nel primo tempo. Nel secondo diventa più protagonista, si veste da leader e gioca come dovrebbe fare sempre.

DJALO 5.5: Luci e ombre. In mezzo è lui a creare, ma da una sua verticalizzazione forzata nasce la ripartenza del 2-0 bianconero. (66' ROSSI 6.5: Entra con il giusto piglio, dimostrando di sapere cosa voglia dire giocare questa partita. Per quello che ha fatto vedere, merita più chance da titolare, ma lui dovrà essere bravo a dare continuità a prestazioni del genere).

POLITAKIS 5: Esordio da titolare ampiamente negativo. Non si vede mai e non fa la differenza. (46' MANGIAMELI 6: Non fa grandi cose, ma aiuta molto Gabellini a non essere isolato davanti).

ACAR 6: Prova a muoversi tra le linee, ma la Juve fa densità e non è semplice per lui incidere. Gli spazi allora inizia a cercarseli e a crearli. In avvio di ripresa ci prova da fuori, ma Zelezny gli dice di no. (74' PERCIUN 7: Entra e segna, ma non solo. Crea, inventa. Si è vista una delle migliori versioni di Perciun. Deve giocare così sempre, però, se vuole diventare un professionista un giorno e giocare ad alti livelli).

GABELLINI 5.5: Al 23' ci prova dalla distanza, bel tiro che esce di poco. Poi non riesce quasi mai ad andare al tiro, perché è troppo isolato. Nella ripresa cresce come tutta la squadra.

ALL. TUFANO 5.5: Il voto è una media tra il primo tempo scialbo e la ripresa di altissimo livello. Il peccato è l'aver buttato alle ortiche un tempo di gioco, perché il suo Toro (visto nel secondo tempo) avrebbe meritato di più. Lezione importante per i suoi ragazzi. Ha comunque delle buone notizie: Rossi e Cacciamani possono essere risorse utili, così come Mullen. Lo scozzese, da sempre titolare, sembra aver capito a pieno cosa significhi un derby e di conseguenza cosa significhi essere un giocatore del Toro.