La sconfitta di Firenze mette fine alla stagione della Primavera del Torino, un'annata che non si può definire a tutti gli effetti negativa, ma che dal punto di vista dei risultati lo è stata. Ci sono dunque due aspetti su cui valutare la stagione dell'Under 20 granata e gli esiti sono differenti. La bilancia, dunque, è in equilibrio perché se i risultati sono stati negativi sul campo, diverso è il discorso per i giovani che hanno esordito in prima squadra. Quest'ultimo non è solo un motivo d'orgoglio, ma anche un modo per sottolineare la bontà del lavoro tecnico e tattico svolto con i giovani.


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Torino Primavera, finita una stagione dai due volti: si riparta da Fioratti
Torino Primavera, il bilancio della stagione e uno sguardo al futuro
—C'è da capire come migliorare dunque dal punto di vista del risultato sportivo, anche se non dev'essere questo il primo obiettivo di una formazione Primavera. Rispetto alle passate stagioni la rosa è stata ringiovanita e questo è un aspetto importante, perché i fuoriquota in meno hanno permesso alla società di far esordire un numero maggiore di sottoleva e Cacciamani è un esempio lampante. Quest'ultimo è forse una delle notizie migliori dell'annata. Ha iniziato in Under 18 e ha finito esordendo in prima squadra. Un esempio che può anche aiutare il club sul mercato, perché se questo trend dovesse continuare, il Toro si farebbe la nomea di club che punta a portare i propri giovani a giocare in Serie A. Non un aspetto di poco conto insomma.
In ottica futura poi ci sarà da sciogliere il nocciolo allenatore. Con Tufano non ha funzionato, nonostante l'ex Sampdoria non abbia lavorato male con i propri ragazzi, ma evidentemente qualcosa non ha girato per il verso giusto. L'impatto di Fioratti, invece, è stato estremamente positivo. Qualche KO evitabile c'è stato sicuramente, ma ha preso una squadra sull'orlo della crisi e della zona retrocessione, l'ha salvata riuscendo a portare a casa anche risultati importanti. Il suo legame con il Toro è un bene da cui ripartire. La Primavera granata non deve solamente formare da un punto di vista calcistico i propri giocatori, ma anche provare a creare feeling e legame con la storia del club. D'altronde proprio le radici del Toro sono quanto più di forte e rappresentativo possa avere il Toro. Fioratti conosce e sa comunicare amore per il Toro. Alla sua prima intervista post partita ha citato Mondonico, non in modo forzato, ma totalmente naturale. Ecco, riprendendo proprio la frase del 'Mondo' utilizzata dall'allenatore della Primavera granata, Fioratti è da Toro. La speranza è che venga confermato.
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