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Primavera, Torino senza partite dal 3 ottobre. Lega Serie A verso modifiche al protocollo

News / I club avranno sempre più bisogno di portare giovani in Prima squadra, per questo servono maggiori controlli sui giovani

Roberto Ugliono

La Lega Serie A sta pensando di estendere il protocollo delle prime squadre anche alle formazioni Primavera. Il campionato giovanile procede a rilento causa Covid-19. Basta pensare che il Torino di Marcello Cottafava non gioca dal 3 ottobre, quando pareggiò a Ferrara contro la SPAL, poi tre gare rinviate (con Milan, Atalanta e adesso quella contro l'Ascoli, che ha chiesto il rinvio dopo aver riscontrato 7 casi di positività). Allo stesso tempo aumentano i casi di positività in Serie A e le società hanno sempre più bisogno di attingere ai giovani della Primavera. La Lazio - per fare un esempio lampante - a Brugge in Europa League ha portato in panchina appena 9 giocatori, di cui 5 della propria formazione giovanile.

PROTOCOLLO - L'esigenza dei club è di poter far salire giovani con la consapevolezza che non ci sia il rischio che questi siano dei positivi asintomatici. Inoltre va considerato che - al momento - non c'è alcuna intenzione di fermare i campionati Primavera 1 e 2, perché tra le manifestazioni giovanili questi sono gli unici con il meccanismo di promozione e retrocessione. Quindi i ragazzi dovrebbero continuare a giocare. Per queste motivazioni in Lega si sta discutendo della possibilità di estendere il protocollo stilato per Serie A, B e C anche al Primavera 1 e 2 (il neonato Primavera 3 è sotto l'egida della Lega Pro ed è già stato sospeso). Difficile poter prevedere in questo momento se ciò avverrà. Sicuramente sarebbe un cambiamento molto dispendioso per i club, ma allo stesso tempo aiuterebbe a garantire la salute di tutti i tesserati (prima squadra e Primavera), oltre a rendere più sicuro lo svolgimento della Serie A e di quello giovanile.

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