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Sei positivi nel Torino e cinque gare rinviate nel Primavera 1: ombre sul futuro del campionato

Focus / Anche Empoli e Sampdoria hanno riscontrato diversi casi e gli è stato concesso di non giocare le prossime due gare

Roberto Ugliono

Cinque gare per due giornate di Primavera 1 sono state rinviate, tra cui Torino-Milan che si sarebbe dovuta disputare oggi. Nel frattempo in Lombardia è arrivata la decisione di sospendere i campionati dilettantistici, che si aggiunge allo stop nazionale per lo sport di contatto a livello amatoriale. Il futuro dei campionati giovanili - tanto dei professionisti, quanto dei dilettanti - è oscuro. E se ci sono dubbi sul proseguo della Serie A, figurarsi per il campionato Primavera e quelli dei più giovani.

RISCHIO RAGAZZI - Il rinvio della gara del Torino è arrivata dopo che i granata avevano riscontrato sei casi di positività. Un aspetto che non sorprende. I giovani sono portati alla socialità. Tra scuola e vita privata. Sia ben chiaro, non bisogna tirare le orecchie a loro. Giustamente conducono una vita al di fuori dello studio e del calcio, ma è chiaro che così aumenta il rischio contagi. Una situazione comprensibile e l'unico modo per salvaguardare lo staff, i ragazzi e le relative famiglie potrebbe essere proprio lo stop dei campionati.

FUTURO - Le società stanno facendo il massimo per rispettare i protocolli, investendo molto anche a livello economico. Tutte le squadre stanno facendo controlli a tappeto da quando è iniziata la stagione per ogni categoria, dai più piccoli alla Prima squadra. Chiaro che sulle giovanili ci sono protocolli più "leggeri" rispetto a quelli in vigore per la Serie A, ma sembra lampante che, se nemmeno nei grandi la situazione è totalmente gestibile, tra i giovani è ancora più difficile. A livello mondiale solamente l'NBA ha avuto numeri di positività molto bassi (2), ma in quel caso il campionato si è svolto in una bolla, cosa che potrebbe essere riproposta con difficoltà sulle Prime squadre. Sulle giovanili la storia cambia. Prima ancora dell'inizio della stagione c'erano dubbi, ora ancora di più.