Con lui i granata hanno allargato gli orizzonti dello scouting che è arrivato fino alle Isole Far Oer, senza dimenticarsi del territorio
A Bologna con i talenti scoperti aveva portato i felsinei a vincere il Torneo di Viareggio, a Torino sono appena arrivati due Scudetti: quello Under 17 e quello Under 18. Davide Caprari è stato ringraziato pubblicamente da Ruggero Ludergnani per il lavoro svolto dopo l'ultimo successo. Un lavoro fondamentale nell'idea di programmazione che ha portato il responsabile del Settore giovanile granata. D'altronde l'Under 17 e l'Under 18 sono i gruppi Under 14 e Under 15 di inizio era Ludergnani, dunque rappresentano l'emblema del lavoro svolto. In questo contesto ci sono state le capacità di Caprari, in grado di portare al Torino giocatori su cui poter lavorare. Sia ben chiaro, non si può parlare di talenti, ma di ragazzi con cui fare un lavoro per farli diventare professionisti.
Torino, con Caprari le giovanili hanno allargato lo sguardo dello scouting
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Con Caprari gli occhi del Toro hanno raggiunto orizzonti ancora più lontani. Basti pensare a David Reynheim, titolare nella finale Under 17 e vicino anche al gol, preso dalle Isole Far Oer. Dovesse arrivare anche a una convocazione in prima squadra sarebbe il primo giocatore in assoluto delle isole del Nord, una nazione che fino a non molto tempo fa schierava in campo dilettanti. Ecco perché il lavoro di Caprari è stato fondamentale. Anche a Bologna o a Reggio aveva allargato lo sguardo, cercato ovunque, perché ormai il talento nasce ovunque. In rossoblù l'emblema del suo lavoro era stato Wisdon Amey, il giovane difensore centrale che Mihajlovic aveva fatto esordire da piccolissimo e tutt'ora è il più giovane esordiente in Serie A della storia. A Torino di emblemi potrebbero essercene diversi.