E qui i meriti vanno condivisi. Non solo ci sono quelli di Scurto e del suo staff, ma anche dei ragazzi stessi, che si sono messi in gioco e hanno voluto imparare. Così c'è stata una crescita importante del gruppo. Ogni singolo della squadra ha fatto passi in avanti nella propria crescita personale. Da Dellavalle diventato leader e uno dei migliori giocatori della categoria dopo un lungo percorso che parte dagli anni precedenti a Dembelé, ultimo arrivato ma che contro la Fiorentina non ha mai mollato. Poi c'è chi ha capito a pieno cosa voglia dire essere professionista. Esempi come Dell'Aquila e Antolini, che hanno giocato praticamente una stagione da acciaccati, ma non si sono mai tirati indietro, o N'Guessan che contro la Fiorentina non avrebbe dovuto giocare ma ha rischiato per il bene della squadra. Ora cala il sipario sulla stagione, ma nessuno del Torino deve essere deluso. L'annata che si è chiusa è il miglior punto di partenza per il futuro e un esempio di come si deve lavorare. Così il Toro potrà avere il suo futuro nelle giovanili.
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