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U17, Menghini dopo Torino-Entella 2-3: “Conta la crescita, non il risultato”

U17, Menghini dopo Torino-Entella 2-3: “Conta la crescita, non il risultato”

Le dichiarazioni del tecnico granata dopo la sconfitta interna contro i liguri

Alberto Giulini

Al termine della gara contro l'Entella, che ha visto i granata sconfitti 3-2, il tecnico Andrea Menghini ha commentato la gara dei granata: "A questa età il risultato è l'ultimo aspetto da prendere in considerazione, si guarda alla prestazione e alla crescita. Abbiamo commesso diversi errori individuali, figli probabilmente del caldo, del finale di stagione e delle poche motivazioni. È un segnale negativo per la crescita a questa età. Ma in settimana abbiamo lavorato tanto, l'importante è la loro crescita. Non dobbiamo dare alibi ai ragazzi ma capire che in certe partite senza motivazioni e con un caldo incredibile può capitare".

A livello individuale come giudica la gara di Serra, sottoleva partito da centrale di centrocampo e poi arretrato in difesa?

"Guardando alla prospettiva del professionismo, fare il centrale per la sua struttura fisica è difficile. Può invece arrivare a svolgere dei compiti in mezzo al campo, ha quelle caratteristiche. Lo stiamo quindi provando lì in mezzo. Il centrale di oggi deve avere delle caratteristiche strutturali che probabilmente lui non riuscirà mai ad avere".

Quanto è difficile tenere sull'attenti dei ragazzi così giovani quando la classifica si fa brutta e gli stimoli vengono a mancare?

"Quest'anno abbiamo vissuto due stagioni, a settembre eravamo partiti bene. Abbiamo vinto col Genoa, pareggiato a Roma con la Lazio. Quindi abbiamo vinto una serie di test match contro il Genoa, con la Sampdoria, con l'Entella e con la Cremonese. Poi c'è stato un altro momento di pausa, abbiamo dato diversi giocatori alla Primavera e all'Under 18 e probabilmente non siamo riusciti a sostituire i valori che abbiamo lasciato andare. Questo non ci crea grossi problemi, abbiamo dei ragazzi che devono crescere e ne abbiamo con delle buone individualità. Manca un po' di spessore fisico, ma ci stiamo lavorando tre volte alla settimana. Con la pandemia sono campionati falsati, il nostro compito è far crescere giocatori. Non andiamo a farci condizionare dal risultato numerico. Abbiamo Ciammaglichella in Primavera, Della Valle e Azizi in Under 18; in settimana Cesari e Rettore si allenano con la Primavera".

Quindi il bilancio complessivo è positivo?

"Quando lavori con i ragazzi il bilancio è sempre positivo. Sono cresciuti, qualcuno un po' di più, qualcuno un po' di meno e qualcuno magari non riesce a crescere. il nostro compito è formare giocatori. È come a scuola: tutti ci vanno ma in pochi diventano dottori. Noi dobbiamo essere bravi a trasformare in dottori i nostri giocatori".