E quali tecniche?"Franco è un portiere coraggiosissimo nell'occupare lo spazio. Lo trovavo bravissimo nelle uscite in avanti dietro la linea, sapeva leggere perfettamente i lanci dalle retrovie con uscite puntuali sia di piedi sia di mani. Come detto prima, è davvero forte con i piedi. Con lui hai un giocatore in più in costruzione del gioco, ha grande qualità. Me lo ricordo che faceva anche delle finte agli avversari per giocare poi la palla dall'altra parte. Non è un portiere scontato con i piedi, quindi è molto moderno perché in costruzione ti dà un'opzione in più. Anche in porta è un ottimo portiere".
C'è un aspetto che la impressionò più di altri? "Sì, il coraggio. Non ho dubbi in questa risposta. Ne aveva tanto perché altrimenti non si riesce ad andare in avanti come fa lui, a uscire fuori dall'area come fa lui, a tentare certe giocate con i piedi e a giocare costantemente il pallone. Già da ragazzino aveva il coraggio del portiere vero. Mi colpì molto".
Tante qualità positive ma poi conti fatti fece soltanto 4 partite con lei in panchina: come mai?"L'ho detto, avevamo gerarchie già stabilite prima del suo arrivo. Leonardo Loria era uno dei pochi fuoriquota in rosa, era un 1999 e aveva la priorità. Quando arrivò Franco, i giochi erano già un po' fatti. Tuttavia, posso assicurare che appena arrivò capimmo tutti che era un portiere forte".
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