Prego. “In Serie A è tornata l’identità Toro con Juric e con gli ultimi acquisiti. È tornata un’idea di cosa sia il Toro anche per gli avversari. Tale idea deve tornare anche tra i tifosi, serve la condivisione. Anche noi giornalisti possiamo fare il nostro con il racconto. In Italia siamo sempre sconvolti per i debiti ma ci piacciono le vittorie, quindi se le vittorie costano debiti, le festeggiamo lo stesso. Napoli e Lazio hanno invece ottenuto grandi risultati con bilanci perfetti, giocando con mentalità e identità forti. Condivisioni e idee accrescono qualsiasi avventura”.
In cosa deve migliorare il Torino per raggiungere il livello della Fiorentina? “Beh, non c’è stata una grande differenza tra Torino e Fiorentina. In campionato erano lì, in Coppa Italia il match è stato equilibrato e la Viola ha avuto il fattore casa. La Fiorentina attacca meglio del Torino. Lo ribadisco: al Torino manca qualcosa in avanti. Diamo tempo a Ricci e a Ilic di farsi le ossa e la qualità d’azione del Torino ne guadagnerà parecchio. In questa stagione la differenza tra Torino e Fiorentina non è stata tanta: mezza partita in campionato e uno scontro diretto giocato in Toscana per quanto riguarda la Coppa Italia. I modi di giocare sono diversi, è vero. Tuttavia, la conferma di Juric farà fare altri passi in avanti al Torino: soltanto quelli grandi sono eclatanti ma l’importante è progredire sempre. Il prossimo passo è il Torino in Europa. Per arrivarci serve la condivisione di tutti. Spero che i risultati sportivi di questa stagione di Napoli, Lazio e Fiorentina raccontino un modo di fare calcio interessante da sognare; è più facile sognare quello che fa il Napoli rispetto a quello che possono fare Juventus, Milan e Inter”.
È stata la stagione di Alessandro Buongiorno: cosa rappresenta per il Torino una storia come la sua? “Penso che un concetto alla base della riuscita di qualsiasi cosa nello sport e nella vita sia l’identità. E poi un allenatore deve proteggerla e trasformarla in mentalità. Giocatori come Buongiorno hanno un forte senso identitario e per questo sono preziosi. Negli ultimi anni tante squadre stanno cercando di ridare considerazione a questi concetti che apparivano stinti. In tal senso, credo che sia importante aver acquistato in due anni centrocampisti come Ilic e Ricci in grado di dare una fisionomia alla squadra. È bello prendere un giovane, migliorarlo e conservare questa forza”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202304/7d98fd554c540056f3d614f9aeedd3af.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)