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Carlo Grande su TN: “Io lascerei lo stadio vuoto. Penso sia stufo anche Cairo”
Carlo Grande, noto scrittore tifoso del Torino, si confessa senza peli sulla lingua in esclusiva su Toro News e non nascende le sue preoccupazioni per l'esito di questa stagione e le sue profonde frustrazioni rispetto alla gestione presidenziale di Urbano Cairo.
Buongiorno Carlo. Il Torino, secondo lei, deve guardarsi le spalle in questo campionato?"Non lo so, siamo all'inizio, forse è un po' prematuro. Si è però iniziato malissimo, è stata confermata la deludente campagna acquisti e probabilmente lo scarso grip che ha l'allenatore sui giocatori. I presupposti per fare un campionato mediocre, se non tragico con la lotta per mantenere la categoria, ci sono tutti".
Un po' di mesi fa su queste colonne definì il Torino di oggi una "mucca imbelle". Domanda secca: Cairo deve cedere il passo?"Sì, sempre che ci sia un acquirente degno. Però, Atalanta e Bologna, realtà meno appetibili rispetto alla nostra, l'acquirente degno l'hanno trovato e quindi non credo che sia difficile per il Torino trovare un compratore. Lo stadio darebbe la svolta per un futuro business. Ce l'hanno fatta in tanti in giro per l'Europa a crescere con una nuova proprietà, non vedo perché il Torino debba continuare a circolare in giro per l'Italia con questa zavorra che porta soltanto a risultati pessimi. Anche il Como è riuscito a catturare l'attenzione di proprietà solide straniere. Noi invece assistiamo ogni volta allo smontaggio della nostra rosa: via Buongiorno, via Bellanova, via Ricci. Perfino Baricco è sceso in campo con la sua bandiera. Per i livelli di conoscenze di Baricco potrebbe tranquillamente prendere il telefono e fare una chiacchierata con Cairo. Penso che sia stufo Baricco, penso che siamo stufi tutti noi. E aggiungo che penso sia stufo anche Cairo".
Lo ha percepito dalle sue recenti dichiarazioni?"Cairo ha avuto successi ovunque, tranne che nel Torino Calcio. Vorrebbe togliersi soddisfazioni anche qui ma per ottenere i risultati serve ben altro. Io ho un'idea piuttosto drastica sulla gestione di Cairo. Penso che purtroppo il Torino sia destinato con Cairo a restare per sempre a una situazione di mediocrità. Al peggio non c'è mai fine, per carità, ma come mi disse un giorno Ormezzano meglio ripartire dalla Serie C che galleggiare così. Questo club qui non ha più un'anima: i giocatori cambiano ogni anno, non abbiamo più italiani in rosa, il veterano del gruppo è Vlasic che è a Torino da tre anni. Come si può pensare a trasmettere il Toro in una situazione del genere? Già il calcio d'oggi va in questa direzione, il Torino accentua tutto questo. Del resto è stato lo stesso direttore sportivo a dire che Adams è stato convinto a venire al Torino per fare una tappa di crescita prima di passare a un club più importante".
In estate oltre a Vanoli avrebbe messo in discussione anche Vagnati?"Certamente, però chiunque arriva per restare deve sottostare al padrone-presidente. Io ho avuto grande fiducia in Cairo, però dopo vent'anni, dopo una montagna di derby persi, non ho più la minima fiducia in questa proprietà. Vagnati non lo conosco personalmente, ha preso alcuni giocatori non da Serie A. Sostituire Bellanova con Pedersen la dice tutta. Comunque, Vagnati per rimanere al Torino deve dare retta a chi sta sopra".
Come fare a uscire da questa situazione?"Bisogna lasciare lo stadio vuoto. Cairo ha troppi interessi per rimanere, sicuramente gli dispiacerà umanamente per quello che sta accadendo ma il tifoso non può essere preso in giro così. E aggiungo: nemmeno Cairo penso che voglia continuare a essere preso in giro dai tifosi della Juventus che gli cantano di restare. La situazione che si è creata è davvero grottesca, forse solo al Torino poteva capitare. Penso che il Torino possa essere un grande investimento. Negli anni scorsi avevo sempre pensato che il fatto di avere una persona solida come Cairo, capace della scalata in RCS e dell'acquisizione de La 7, potesse essere un vantaggio perché dopo i tanti successi altrove ne avrebbe voluti cogliere anche nello sport. Cairo è stato il braccio destro di Berlusconi. Io non ho mai avuto simpatia per Berlusconi ma non si può negare che nel calcio ha creato squadroni straordinari, indimenticabili. Ho letto di recente che Cairo sembra avere qualche velleità per un ingresso in politica. Gli consiglio una cosa: per fare politica bisogna avere quanto meno la teatralità di interessarsi al cuore della gente, allora cominci a essere vicino al cuore dei tifosi del Torino. Magari così potrà seguire le orme del suo primo mentore Berlusconi".
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