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tor interviste Culicchia a TN: “Nel 1976 non pensavo di non rivedere uno Scudetto in 50 anni”

Esclusiva

Culicchia a TN: “Nel 1976 non pensavo di non rivedere uno Scudetto in 50 anni”

Culicchia a TN: “Nel 1976 non pensavo di non rivedere uno Scudetto in 50 anni” - immagine 1
In esclusiva le parole del giornalista e scrittore: venerdì 19 settembre uscirà il suo "16 MAGGIO 1976. Un tuffo al cuore, vecchio e granata"
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Da venerdì 19 in tutte le librerie d'Italia arriverà "16 MAGGIO 1976. Un tuffo al cuore, vecchio e granata", l'ultimo lavoro del giornalista e scrittore Giuseppe Culicchia. Si tratta di un bel modo per celebrare l'ultimo scudetto del Torino; cinquant'anni fa, infatti, iniziava la stagione 1975/1976 quella che porto la squadra di Gigi Radice sul tetto d'Italia il 16 maggio. In esclusiva su Toro News Culicchia, da sempre tifoso granata, ci racconta il suo nuovo libro e ci parla del Torino di oggi.

Buongiorno Giuseppe. Come nasce l'idea del libro?"L'idea nasce semplicemente dal fatto che ricorrono i cinquant'anni dallo Scudetto e come tanti all'epoca ero bambino, avevo dieci anni e non potevo immaginare che quello sarebbe stato il mio ultimo Scudetto. Erano passati 27 anni dallo Scudetto dei ragazzi periti a Superga e si pensava che la vittoria del 1976 fosse l'inizio di un nuovo periodo di soddisfazioni, anche se poi come tutti sanno noi del Toro non siamo della scuola per cui conta soltanto vincere. Le cose sono andate diversamente: nel 1977 siamo arrivati a un punto dalla squadra di Trapattoni, poi ci sono stati altri campionati buoni ma lo Scudetto non è più arrivato. La squadra scudettata ha subito un calo fisiologico nel corso degli anni, poi sono stati ceduti Pecci, Graziani e anche Pulici all'arrivo di Moggi. Da parte mia c'era il piacere di ricordare quei giorni felici del maggio 1976 che furono l'esito di quel percorso accidentato iniziato nell'autunno 1975. Il Torino scivolò a un certo punto di quel campionato a meno cinque dalla vetta ma la squadra non si scompose e alla fine maturò la soddisfazione enorme dello Scudetto". 

Culicchia a TN: “Nel 1976 non pensavo di non rivedere uno Scudetto in 50 anni”- immagine 2

Passiamo all'oggi: è stato sorpreso dalla vittoria di Roma?"Penso che abbia sorpreso un po' tutti. Il pari con la Fiorentina aveva offerto un piccolo passo in avanti dopo il disastroso esordio con l'Inter. Credo che in pochi potessero scommettere sulla vittoria di Roma. Staremo a vedere cosa comporterà il successo sulla Roma. Da anni ci diciamo che al Torino manca la continuità, vedremo se la troveremo adesso. Al momento è difficile esprimere un giudizio ponderato. Il mercato ha colmato in parte delle lacune, in altre zone non l'ha fatto". 

Tre partite da montagne russe per il Torino. Concorda?"Assolutamente sì. Una sconfitta bruciante a dir poco, un pari senza nulla di memorabile e una vittoria arrivata da una gran giocata della coppia Simeone-Ngonge. Bisogna che un attaccante come Simeone possa contare anche sul resto della squadra". 

Torno sul mercato: lo reputa sufficiente?"No, non è un mercato che abbia colmato tutte le lacune. Noi abbiamo perso per un motivo o per l'altro due centrali difensivi fortissimi come Buongiorno e Schuurs e quelle due figure non sono state sostituite da giocatori di pari livello. Maripan offre garanzie, ma non è al livello dei due menzionati. Anche il livello in zona terzini non è rassicurante. Magari Baroni farà il miracolo, però il mercato non è stato del tutto soddisfacente". 

In una recente intervista il presidente Urbano Cairo ha dichiarato che ormai è praticamente immune al rumore della contestazione: che ne pensa?"Trattandosi di un uomo di affari è abituato ad avere alti e bassi e quindi evidentemente ha una buona corazza. Finché non c'è qualcuno con un'offerta che il venditore ipotetico ritiene congrua l'affare non si fa. Siamo appesi all'imponderabile, fermo restando che ci sono presidenti e presidenti. Non so fare i calcoli e non riesco a rapportare il giro d'affari di Pianelli con quello di Cairo, però posso dire che Pianelli ha saputo costruire un pezzo per volta il Torino del 16 maggio 1976 che è rimasto nella memoria di tutti e ha ridato linfa a una storia che sembrava destinata a essere incarnata soltanto dai ragazzi di Superga. Pianelli ha costruito un pezzo per volta. Dubito che ricominciare ogni anno da zero permetta a questo Torino di restare nella storia. Questo Torino resterà nella storia per aver vinto un derby in vent'anni perché questo è un fatto storico. E su questo se fossi a capo della società farei una riflessione".