Uno che la panchina sembra invece averla abbandonata con successo è Mirko Valdifiori. Le ultime due vittorie del Torino sono arrivate con lui in campo. Coincidenza?
A Napoli, pur essendo un pupillo dell’allenatore, non ha avuto fortuna, per usare un eufemismo. Gli riconosco comunque la capacità di verticalizzare e dare fluidità al gioco. In un calcio come quello del Toro può essere molto utile per ribaltare velocemente il fronte offensivo. Ovviamente il suo impiego ti toglie qualcosa a livello di filtro.
Sarà anche la sfida tra due bomber spuntati come Mertens e Belotti…
Due attaccanti strepitosi che non segnano più. Belotti ha avuto problemi fisici, ma sono certo che ricomincerà a fare il suo quanto prima. Mertens patisce un eccesso di utilizzo e il fatto di essere un centravanti atipico in un meccanismo talmente particolare che basta pochissimo per farlo diventare sterile in zona gol.
Che Torino si aspetta Sarri, secondo te?
Il Napoli non si aspetta un avversario che faccia le barricate e questa cosa, in effetti, potrebbe essere un vantaggio per i partenopei che, complice il momento, contro difese molto chiuse fanno fatica. Il Napoli si mette in difficoltà o andandolo a pressare altissimi oppure tenendo il baricentro molto basso. Eventuali vie di mezzo invece potrebbero favorirlo. I numeri dell’attacco del Napoli non possono restare questi a lungo, per cui credo si possa sbloccare qualcosa sabato, ma anche il Torino là davanti può fare male a quella che è attualmente la miglior difesa del campionato.
Come si batte il Napoli?
Lo hanno mostrato a tutti Chievo, Juventus e Fiorentina: facendo grande densità in mezzo al campo per negare la possibilità di quelle combinazioni strette tra Insigne, Mertens e Hamsik. Stringi molto la squadra e lasci al Napoli gli esterni, consapevole del fatto che, in primis, Mario Rui e Hysaj non sono propriamente dei gran crossatori e, soprattutto, la palla alta a chi la dai in mezzo? Insigne, Mertens o Callejon non hanno le caratteristiche per spuntarla nel gioco aereo. Il Napoli soffre molto queste contromisure.
Come giudichi il lavoro svolto da Mihajlovic dal suo arrivo a Torino?
Lui è un motivatore, più che un allenatore. Lavora molto sull’atteggiamento in campo e tralascia un po’ la parte tattica. Per quanto io lo stimi (era stato anche accostato alla panchina del Napoli prima dell’arrivo di Sarri), penso che il salto di qualità tanto atteso dal punto di vista tattico lui non lo abbia mai fatto. Credo che in questo momento Mihajlovic non sia un valore aggiunto per il Toro, non so se addirittura può essere considerato un malus. Mi resta la sensazione che, con un allenatore diverso da lui, il Torino avrebbe potuto avere qualche punto in più, sia quest’anno che durante la scorsa stagione.
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