Qual è il principale punto di forza di Baroni?"Innanzitutto Baroni è maniacale nel curare la fase difensiva. È davvero attento a tutti i dettagli, persino al posizionamento dei piedi per scappare al meglio. Ama aggredire, quindi accorciare in avanti e lavora tantissimo per mandare in fuorigioco gli avversari. Ore e ore spese per questo tipo di insegnamento".
Altre cose apprezzabili della sua proposta di calcio?"Il suo grande vantaggio è la semplicità dei concetti che cerca di veicolare. Concetti chiari, semplici che vengono facilmente recepiti. In poco tempo si impara la proposta di Baroni e credo che questo sia un punto di forza di questo allenatore. Ricordo benissimo che a Novara al termine del ritiro estivo eravamo già un po' tutti abituati a quello che Baroni ci chiedeva".
Si ricorda come lavorasse con i più giovani della rosa? "Sa lavorarci molto bene, del resto sia al Siena sia alla Juventus ha fatto grandi cose con i giovani. Io ero in Prima Squadra a Siena quando lui era in Primavera e so bene quanto fosse apprezzato, e non solo per i risultati raggiunti".
Giusta scelta passere da Vanoli a Baroni?"Parto dal principio che a me piaceva molto anche Vanoli e non mi sarei separato da lui. Però, se bisognava separarsi da Vanoli allora serviva un profilo come quello di Baroni perché mi sembra in forte continuità. Sono due allenatori che per molti versi si assomigliano, anche nella loro proposta e nel loro approccio. In questo senso, penso che la decisione di Cairo e di Vagnati di passare da Vanoli a Baroni sia corretta. La scelta di Baroni la apprezzo molto. E poi Baroni è anche un'ottima persona e il suo staff lavora in modo meticoloso, anche dal punto di vista atletico".
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