Tanto da meritarsi la chiamata dell’Inter.
“Sì, nel gennaio 2019 fu prelevato dall’Inter a titolo definitivo per una cifra piuttosto significativa e poi fu rigirato in prestito al Pescara fino al termine della stagione. Per Gravillon il Pescara è stato un trampolino di lancio”.
Quali sono le sue caratteristiche?
“È un giocatore interessante perché è esplosivo, veloce e sa giocare bene la palla. Si tratta di un giocatore duttile che fa il bene di una squadra. Può starci tranquillamente in una difesa a tre o a quattro”.
Quindi ben si adatta alla difesa a tre di Ivan Juric?
“Sì, può fare sia il braccetto sia il perno centrale. Essendo molto esplosivo e atletico, è molto forte nell’uno contro uno: è quindi perfetto per il modo di giocare di Juric. In fase difensiva sa il fatto suo, anche perché munito di un’ottima progressione. In fase di costruzione è altrettanto bravo. Penso che con Juric possa migliorare tanto”.
Caratterialmente che ragazzo ricorda?
“Era molto giovane all’epoca. Spero che sia maturato, anche attraverso l’esperienza in Francia. L’augurio è che possa mettere in atto quanto appreso nel Torino”.
Che idea si sta facendo della stagione del Torino?
“È una stagione positiva. Si vede la mano dell’allenatore, che è molto bravo e preparato, non lo dico soltanto io ma quasi tutti. Credo che il Torino sia gestito molto bene dalla panchina”.
Si può ambire all’Europa?
“Non è semplice, servono pazienza, lavoro e qualche innesto nella prossima stagione. La squadra va potenziata perché davanti ci sono club importanti”.
Chi la sta sorprendendo di più nel Torino?
“In generale, mi piace la squadra. Apprezzo i movimenti in campo. Un allenatore guarda raramente il singolo e si concentra sull’intero collettivo; in tal senso il Torino funziona”.
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