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Plastino (RadioSportiva): “Baroni? Senza moduli fissi. Può far meglio che a Verona”

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Il racconto del direttore di Radio Sportiva sulle caratteristiche e le attitudini di Marco Baroni come allenatore
Federico De Milano
Federico De Milano Caporedattore 

Dopo una sola stagione di lavoro con Paolo Vanoli, il Torino ha scelto di affidare la sua panchina a Marco Baroni. L'allenatore fiorentino dopo delle esperienze soddisfacenti con Verona e Lecce ha guidato la Lazio per un solo anno nell'ultima stagione di Serie A senza raggiungere le coppe europee e lasciando quindi l'incarico 12 mesi dopo il suo arrivo. Per scoprire meglio le caratteristiche del nuovo tecnico granata abbiamo fatto alcune domande a chi conosce molto bene l'ambiente romano, ovvero Michele Plastino, direttore di Radio Sportiva che noi ringraziamo per essersi concesso ai nostri microfoni.

Buongiorno Direttore, che tipo di allenatore è Baroni?"Innanzitutto è una persona molto per bene, direi di grande disponibilità che oltre a pensare alle gambe dei giocatori pensa anche tanto alla testa. È uno che lavora molto sulla chiave psicologica ed è riuscito a far ruotare i giocatori senza che ci siano mai state delle polemiche, significa che sa parlare con loro anche se alla fine è venuto un po' meno tutto ma non per causa sua. Ci sono state delle motivazioni di squadra. Lui veniva da un'esperienza con il Verona dove gli vendevano un giocatore al giorno e fu un periodo molto particolare ma lui riuscì a cavarsela: la dote migliore di Baroni è quella psicologica. Anche i moduli li ha modificati, non è legatissimo a un modulo preciso".


Questo è un fattore che lo accomuna con Vanoli..."L'allenatore che è stra-convinto del suo modulo riesce magari a farlo capire ai suoi giocatori. La storia ci dice che certi allenatori sono diventati famosi per questo. Lui stesso magari ritiene che si può modificare il modulo in base alle partite e a come ha preparato la partita durante la settimana, questo è l'importante. Stando tutti i giorni con i giocatori è facile fargli capire come devono stare in campo".

La tifoseria della Lazio era un po' spaccata al momento dell'addio di Baroni, come mai?"Da qualche anno c'è grande divisione nella tifoseria della Lazio per qualsiasi cosa, sia da Lotito in avanti. A partire dal fatto che c'è divisione tra chi accetta questo presidente e quelli che non lo accettano, anche le sue scelte di conseguenza. Per Baroni erano più quelli favorevoli a quelli sfavorevoli a questo allenatore, c'è stata un po' di amarezza per l'eliminazione in Europa League: alcuni se la sono presa per la mancata decisione sui rigoristi di quella partita che è costata l'eliminazione. Poi però ha recuperato credito, in ogni caso se lo si fa lavorare con tranquillità lui può dare il meglio. Bisogna poi capire anche come sarà il suo rapporto con Cairo e con la squadra, oltre a vedere che rosa gli metterà a disposizione il presidente. Non credo ci saranno problemi con i tifosi perché si sa far apprezzare, ovvio che se si perdono tante partite tutti gli allenatori vengono poi contestati. Se devo indicare una sua definizione dico che è una persona per bene".

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Il buon percorso col Verona lo potrebbe replicare con il Torino?"Sì, ma per me potrebbe anche far meglio. Magari Cairo con un nuovo allenatore si smuoverà un po' anche a livello di giocatori. Quel Verona lì perdeva pezzi ogni minuto, più difficoltà di quello è difficile".

C'è qualcosa su cui Baroni deve migliorare come allenatore?"Così su due piedi direi di no. Se pensi al finale di questo campionato, forse deve lavorare per mantenere alta l'asticella fino all'ultimo secondo. Sia in Europa League con l'eliminazione ai rigori che nelle ultime di campionato pare come se ad un certo punto ceda un po' anche a livello psicologico ma nel calcio a volte magari sono solo delle combinazioni".

Che è ciò che forse è costato l'esonero a Vanoli..."Anche lì non si capiva, Cairo aveva detto prima di essere deluso dai giocatori e poi dopo dall'allenatore. Non si capiva benissimo. Come Radio Sportiva abbiamo un buon seguito da Torino e ci arrivano diverse chiamate dai tifosi. Mi pare spesso di capire che la piazza sia stressata".