Al massimo dirigente granata, accompagnato dall’addetto stampa Barile, dal responsabile dei Club Bernardi e dal fedelissimo Stefano Visconti della Cairo Communication, è stato chiesto del Toro di oggi ma soprattutto di quello di domani e il presidente ha elencato così le priorità: il ritorno in A, il Comunale, la rinascita del Filadelfia, il recupero dei cimeli storici e del marchio per festeggiare il centenario. “Non ho mai fatto promesse, ma mi impegnerò per realizzare tutti questi obiettivi il prima possibile”. Ovviamente la riconquista della massima serie è al primo posto, anche in ordine temporale, e qui il presidente prima ha simpaticamente tirato le orecchie ai giocatori (“Non voglio più sentir parlare di serie A diretta, altrimenti fioccheranno le multe”), poi ha scherzato dicendo: “In questa stagione raggiungere subito la serie A sarebbe un mezzo miracolo, non dimentichiamoci mai tutte le difficoltà che abbiamo incontrato. Ma siccome mi avete soprannominato Papa, magari mi riesce anche questa cosa…”. E di fronte al boato dei presenti e alla domanda ma cosa è pronto a fare in caso di promozione, ha indicato uno dei tifosi dei primi tavoli e ha detto: “Mi faccio tagliare i capelli cortissimi come lui”. Tra un mese speriamo di dover ricordare questo impegno…
Poi, attorno alla mezzanotte, è stato il tempo dei saluti, ma dopo un’altra processione di tifosi per foto ricordo con Cairo, magliette e sciarpe autografate, anche solo una stretta di mano. Con una promessa: “Questa serata deve diventare un appuntamento fisso ogni anno”. Complimenti al Toro Club Cambiano Urbano I e arrivederci fin da ora al 2007.
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