FATHER: “Dovunque andiate, dovunque andrete Chianti Ruffino sempre troverete”. Quando questa pubblicità echeggiava allo stadio Comunale, le squadre stavano per entrare in campo. e fu proprio in quel periodo, che gli undici leoni del toro cominciavano a diventare dodici, perché il nuovo regolamento consentiva di schierare in panchina un portiere di riserva. E così, a proteggere i pali dietro Poletti e Fossati, Puja e Cereser, non c’era solamente il grande Lido Vieri, ma iniziò ad aprirsi una seconda possibilità, quella rappresentata dall’oscuro ma onnipresente Sattolo. In curva non c’era patema d’animo se per caso il portiere titolare avesse dovuto lasciare i guantoni al suo vice: anche se non giocava mai, Sattolo era una vera certezza. Giocò fino a tarda età, ha continuato a giocare molto anche in seguito. Poi nello stadio si è smesso di cantare: “Il brandy per me, il brandy per te è il Cavallino Rosso”, e si è passati (segno dei tempi) al Kingo Bingo. Anche in quei tempi più recenti, in uno stadio diverso, in panchina siedeva un professionista sicuro, ligure come il suo cognome: Casazza. I guanti restavano molto spesso fermi sulla panchina, e immagino che quando uno dei 2 entrava in campo, il riferimento era sempre al Nino di Francesco de Gregori, che non deve aver paura di battere un calcio di rigore.
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