Gigi e suo fratello Celestino erano bambini quando si presentarono per la prima volta all’oratorio di San Bartolomeo. Un campo di calcio a cinque in terra e sassi, due pali come porte: tanto bastò al piccolo Meroni per fare vedere le sue qualità. “Cominciò qui, calcando uno dei campi che oggi usiamo noi – sorride Bello -. Poi fu portato al Como dall’osservatore e nostro collaboratore Livio Prada, che ha compiuto novant’anni pochi giorni fa. Abbiamo quindi il dovere di rendergli omaggio per quello che ci ha regalato dentro e fuori dal campo. Dal 2007 abbiamo lanciato il torneo Gigi nel Cuore, dedicato alle categorie Primi Calci e Pulcini, giornate all’insegna dello sport per tenere viva la memoria del nostro campione. Nel 2020 non abbiamo potuto giocare il torneo causa pandemia, e allora abbiamo ideato un contest artistico, “Ricordando Gigi Meroni”, chiedendo ai nostri ragazzi di realizzare un disegno per onorare la memoria del nostro campione. Quest’anno, invece, abbiamo potuto organizzarlo proprio pochi giorni fa, tra settembre e ottobre”.
E poi è arrivata la partnership col Torino, annunciata lo scorso giugno. “Per noi è una grande novità e una grande fortuna. Il responsabile del progetto, Teodoro Coppola, è una persona assolutamente capace e meritevole. Siamo contenti di essere al fianco del club granata, che ci sta dando una grande mano nella formazione dei nostri allenatori. E il prossimo 30 ottobre, con tanti dei nostri ragazzi, saremo ospiti del Toro allo stadio”. Quel giorno si giocherà Torino-Sampdoria, nel 1967 fu l’ultima partita di Gigi Meroni. Dice Bello, invece, che “Per noi sarà una prima volta importante, un giorno indimenticabile che rappresenterà davvero la nostra ripartenza dopo il Covid”. Ed è giusto, e bello, così.
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