Ecco il seguito della conversazione:
Diego, con tono complice e parlando a mitraglia: "Il mio amico si chiama Gino, io Diego. Abbiamo poco tempo, stanno per arrivare due nostri amici che se la tirano un po', aiutateci a fare loro uno scherzo. Fingete di essere nostre vecchie amiche, fate finta che un po' vi piacciamo, insomma, ci siamo capiti. Quando arrivano i nostri due amici noi stiamo ancora un attimo qua con voi, poi ce ne andiamo con loro ad un altro tavolo. Ci state?".Ragazza 1: "Sììì, fortissimo, che ridere, ma certo! Ci sto, ci sto, ci sto!"Ragazza 2: "Sì, dai! Noi ci chiamiamo 1 e 2 (sono nomi di fantasia, inventati; nota del Dottor Puzzetto), ripetete i vostri nomi, che li memorizziamo, così lo scherzo viene meglio".Gino: "Io mi chiamo Gino, lui Diego. Gino e Diego. Di dove siete?"Ragazza 2: "Siamo di Bologna, siamo a Torino per farci un giro".Ragazza 1: "Questo scherzo è troppo forte, li facciamo schiattare, i vostri amici! Ma come vi è venuto in mente 'sto scherzo?"Diego: "Non so… è venuto così, vedervi e idearlo è stato un lampo! Gino e Diego, eh!?"Ragazza 1: "Lasciate fare a noi. Gino e Diego".
Entrano i due Babbi. Vedono gli amici, che dicono frasi prive di senso compiuto, rivolte alle due ragazze, che pendono dalle loro labbra e sorridono devote. I due Babbi si avvicinano al tavolo. Sono il ritratto dello stupore, ma sono anche speranzosi. Vorrebbero sedersi, però la sorpresa di trovare Gino e Diego con due bellezze di questo livello inibisce le loro azioni e rimangono in piedi. Sono troppo "tutto", per due play-boy di periferia.
Gino: "Ah, meno male, siete arrivati ancora in fretta. Ragazze, vi presentiamo Gianni e Fabrizio, due nostri amici".Ragazza 1 e Ragazza 2, con tono moderatamente freddo e disinteressato, appena appena cortese: "Piacere".Diego, alzandosi dal tavolo: "Bene, ragazze, andiamo ad un tavolo con i nostri amici, buon proseguimento, ci vediamo".Ragazza 1, con tono lievemente seccato: "Eh, ci vediamo, ci vediamo, dite sempre così, poi non ci vediamo mai, avete sempre da fare".Ragazza 2: "Ma sì, dovete sempre fare tutto voi, fatevi sentire, non è che ci dobbiamo sempre incontrare per caso!"Gino: "Avete ragione, scusateci, ma siamo sempre incasinati".Ragazza 1 e Ragazza 2, quasi in coro: "Sì, sì, vabbè, ciao Diego, ciao Gino, allora combiniamo, eh!"
Gino e Diego annuiscono, fanno "Ciao ciao" con la manina e si dirigono con i due inebetiti Babbi ad un tavolo lontano dalle Ragazze, dalla parte opposta dell'ampio locale.
Gino, con noncuranza: "Cosa ci beviamo? Un litro di frizzantino?"Babbo con la barba, agitatissimo: "Oh, ma siete str**zi? Due fig*e così e voi vi alzate e andate via? Ma siete str**zi?"Babbo senza barba, con stupore: "A me non faceva schifo stare seduto lì con loro, che c***o, ma perché le snobbate, siete pazzi?"Diego, con aria annoiata: "Uff, va bene, sono belle, ma non è che possiamo fare tutto noi, abbiamo tanti impegni, tante cose da fare!"Babbo senza barba, scuotendo la testa: "Voi siete pazzi, lasciare perdere due tipe così, siete fuori di testa!"Gino, leggermente irritato: "E vabbuò, abbiamo capito, ma è pieno di ragazze, mica ci sono solo quelle due, ecchec***o!"
Cala il silenzio per un minuto, forse due. I Babbi rimuginano. Gli altri due, i Bastardi, si guardano in giro, con aria fintamente svagata. L'arrivo del ragazzo per le ordinazioni scuote l'ambiente, tutti si concentrano su vino e frutta secca, quando arrivano loro, le Ragazze. Vicino al tavolo. Non guardano i Babbi, hanno occhi solo per i due Bastardi. Forse non sono fotomodelle, forse sono attrici, grandi attrici, parlano sovrapponendosi: "Ciao Gino, ciao Diego, noi andiamo, dai non fatevi pregare, telefonateci… sapete, no, quella cosa che si chiama telefono, che serve per comunicare, eh? Dai, combiniamo, allora?". I Bastardi replicano con un "Sì, sì. Combiniamo" poco convinto, tipico di chi lo dice senza crederci; salutano cordialmente, ma neanche si degnano di alzarsi. I Babbi sussurrano un "Ciao ragazze, ci vediamo…" che cade nel vuoto.
Le Ragazze, con un ultimo invitante sorriso rivolto ai due Bastardi, si allontanano per sempre. Che capelli. Che visi incantevoli. Che labbra fantastiche. Che fisici... e sono pure simpatiche e sveglissime. Che risate. Che scherzooooooo!
Bene. Bei tempi. I Leoni della Maratona, anni '80. Finito. Dedico questo pezzo ai giocatori del Torino Torball. Non sapete di che cosa parlo? Guardate qua, allora:Woooffffff...!!!!! Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe
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