Interviene quindi Don Aldo Rabino: ''Complimenti al Settore Giovanile. Ben tre squadre sono arrivate alle finali. Bravi tutti, davvero. Dai dirigenti, ai tecnici, finanche ai calciatori e alla società. E bravi anche voi che siete qui con noi. In questi tempi sentiamo il bisogno di pregare. La famiglia granata diventa ancor più forte, unita e carica d'affetto nei momenti di difficoltà e fatica. Siamo qui per ricordare dopo 66 anni il Grande Torino. Non dobbiamo vergognarci di ricordare la storia; senza la storia non andiamo da nessuna parte. Torino sta vivendo l'ostensione della Sindone, il bicentenario di Don Bosco e l'arrivo del Papa. Tre grandi eventi che dobbiamo vivere assieme, tre eventi che non possiamo perdere''.
Mentre arriva anche il presidente Urbano Cairo, il padre spirituale granata continua così: ''Ai giovani dico: bisogna correre sempre. Il Toro vince se corre più degli altri. Ma vi ricordo il vostro impegno principale: studiare. I giocatori che hanno fatto carriera erano bravi anche a scuola, salvo rare eccezioni. Se volete giocare nel Toro dovete essere a posto con la scuola. Perché se va bene la scuola va bene anche il resto. Se uno non è onesto e non è puntuale nella vita prima che in campo non arriva da nessuna parte, ve lo chiediamo tutti. A dirigenti invece dico che devono essere prima di tutto degli ottimi educatori. Mentre ai genitori: smettete di delegare agli altri e occupatevi voi per primi dei vostri figli. Cercate di fare in modo che i vostri ragazzi diventino prima degli uomini veri e poi dei calciatori. Salire a Superga e vivere questo momento molto significativo, senza però vivere come si deve il quotidiano, serve a poco. Il Grande Torino da lassù vi chiede di essere uomini veri e ben educati''.
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