Le mie occasioni le ho avute: ho giocato e allenato in tutte le categorie, partendo dal basso fino ad arrivare alla Serie A. Dopo l’ultimo anno con il Cesena in A le offerte sono arrivate, ma volevano parlare solo di soldi, non di progetti. È triste perché quando mi contattavano io chiedevo notizie sulla squadra, sui giocatori e invece l’unica cosa che interessava loro era il mio stipendio. Se accettavi le loro condizioni potevi fare l’allenatore. Allora declinavo. Una volta, due, tre. Poi basta, ho capito che era tempo di smettere.
Non torno indietro. Sono serenissimo, anzi, sto proprio bene. Molti miei ex compagni mi chiedono il perché di questa decisione e io rispondo che sto bene così. Secondo me bisogna vivere di emozioni importanti e se uno non le ha, amen. Ho sentito di dover lasciare perché negli ultimi anni mi accorgevo di aver bisogno di pause ogni tanto, non ce la facevo a reggere quei ritmi. Io ho avuto la possibilità di allenare il Toro e dopo non mi sono più capitate squadre di quel livello. Tutti hanno dei limiti, ma se a un certo punti vedi che non ha la possibilità di allenare le grandi squadre ti cadono le motivazioni. Andare ad allenare in Serie B per vivacchiare sei mesi e poi ti cacciano non fa per me, sono fatto così. Ci sono andato vicino più volte a fare il salto nella mia carriera, però non è successo. Va bene così, quello che dovevo fare l’ho fatto. Io sono tranquillo con me stesso.
Dopo qualche anno dal mio stop volontario la Federazione mi ha chiamato per gestire le Rappresentative di Lega Pro. Ora mi occupo della Under 15 e della Under 17. Vado a vedere le partite in giro la domenica e poi li metto in campo per i tornei e gli impegni ufficiali. Con questi ritmi riesco a coniugare il lavoro che mi piace e la famiglia, mi sto divertendo un casino. Come si suol dire, sono nel mio.
Il nostro scopo è quello di mettere questi ragazzi in mostra per le società più importanti. Vorrei terminare al meglio questo lavoro e tra un paio d’anni vedere qualcuno di questi giovani arrivare in A o in B. E dopo basta col calcio. I miei figli mi faranno diventare nonno presto e a quel punto sarà finita sul serio!
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