Voglio credere che come in tutte le storie sia stato un bene per lui e per la società non essere approdato prima alla squadra granata, perché avrebbe dovuto vivere e subire delle vicessitudini che non avrebbe meritato ed il vecchio A.C. Torino 1906 avrebbe “bruciato l’ennesimo” calciatore.
Oggi è parte importante della squadra perché, con il suo rendimento, la sua voglia di scherzare e la sua disponibilità nei confronti di chiunque, è riuscito a realizzare quello che per lui era un sogno che coltivava fin da “giovanissimo”.
Non mi resta altro che augurargli che il suo “ritorno” è forse l’aspetto più bello di tutta questa storia e augurargli di vivere il sogno con la massima serenità e felicità, quella che avevo io quando giocavo nelle giovanili ai tempi dei suoi “provini” e che oggi brilla come una stella nei suoi occhi di calciatore realizzato.
Ho avuto anche occasione di parlargli nell'allenamento di martedì 06/12/2005 ed insieme abbiamo ricordato alcuni nomi e momenti trascorsi. Voi non ci crederete, ma umilissimo come è sempre stato, mi ha risposto che allora gli sembravano dei marziani i ragazzi delle giovanili. La risposta più ovvia e logica che potessi replicare è che oggi lui ha coronato un sogno, ma non è assolutamente un marziano, anzi un ragazzo semplicemente da Toro. Ben tornato Davide
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