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Renato Zaccarelli, un ‘conte’ al servizio del Toro

Renato Zaccarelli, dopo essere stato uno degli eroi dell’ultimo scudetto, passerà alla storia anche per aver riportato il Toro in serie A.
Redazione Toro News

Renato Zaccarelli, dopo essere stato uno degli eroi dell’ultimo scudetto, passerà alla storia anche per aver riportato il Toro in serie A. Uomo imperturbabile, tutto d’un pezzo, senza un filo di sudore a macchiargli l’abito, nel bel mezzo della calura estiva è stato in panchina con giacca, cravatta e camicia a dirigere come un direttore d’orchestra i ragazzi in campo. Si dice che abbia tenuto questa “mise” poco estiva per una questione di scaramanzia, ma è meglio non dirglielo perché non lo ammetterebbe mai.

Lunedì, smessi i panni dell’allenatore, s’è subito rituffato a fare il manager portando a termine un’altra questione importante, tenere Marazzina. Così è stato e nell’immediata euforia post promozione il centravanti di Lodi è stato riscattato dal Chievo, con immensa gioia da parte del Conte che al Toro ha ritrovato la sua vena da gol e s’è rimesso in gioco per tornare sul palcoscenico più importante. Zaccarelli è riuscito anche a portare maggior entusiasmo attorno al Toro, non perché sia più solare di Ezio Rossi, ma perché ha saputo dare alla squadra quel carattere e quella spinta tipica granata, anche se la lunga stagione ha fatto praticamente stramazzare a terra i giocatori nell’ultima temibile partita.


Renato è l’uomo antico che ha saputo esaltare il presente per proiettarlo nel futuro, anche se un ringraziamento lo merita pure Ezio Rossi che ne è uscito in punta di piedi senza battere ciglio, in silenzio così com’è nel suo carattere. I punti per arrivare ai playoff li ha fatti lui, sbagliando però alcune partite fondamentali dove occorreva vincere e non pareggiare, per arrivare dritti in A senza passare per gli spareggi finali.

Tuttavia anche l’appendice finale ha avuto il suo lato positivo, ha riportato l’entusiasmo verso il Toro, non solo ha contato più tifosi allo stadio, ma i media finalmente si sono accorti che a Torino esiste un’altra squadra che ha saputo riconquistarsi il suo spazio lavorando mentre i big si godevano già le vacanze. In fondo il Toro è sempre stata una squadra operaia, con la dignità tipica di chi sa sudarsi il successo senza crogiolarsi sul proprio potere, che appunto non ha mai avuto.

Ora si attende il nome del nuovo allenatore che sta a cavallo tra la A e la Z secondo l’ordine alfabetico, qualcuno vorrebbe ancora Zaccarelli, ma è giusto che, compiuta l’impresa, non la macchi facendo un mestiere che non è il suo. Finora l’ex numero dieci con lo scudetto sul petto non ha sbagliato nulla, è giusto che continui così, il suo è sempre un nome su cui scommettere per sentire quel profumo di una gloria senza tempo.