Facciamo un volo pindarico, Toro. Pensiamo ad un campo di calcio con il prato verde e curato; quel tipico odore di erba tagliata pervade i sensi e il tempo è come rallentato; due squadre in campo, due diverse maglie.
Le più belle, ovviamente sono quelle granata, con il torello rampante sul cuore dei giocatori.
I suoni sono quelli, unici, che hanno fatto del calcio il gioco più bello del mondo: il rumore sordo del cuoio colpito dal collo del piede, le urla dei giocatori, il suono acuto e persistente di metallo cavo quando viene colpito il palo. D'un tratto viene scagliato un tiro da fuori area che finisce alto di poco e l'arbitro indica con decisione la bandierina del calcio d'angolo.
Tutti i giocatori sanno che ha ragione, anche se nessun occhio umano avrebbe potuto vedere l'impercettibile deviazione; l'orecchio, invece, ha udito il rumore tenue ma deciso delle dita del portiere sul pallone. Chi ha giocato a calcio o ha assistito ad una partita da bordo campo sa a cosa mi riferisco.
Poi un cross dal fondo, un colpo di testa e il pallone si avvicina alla rete facendola frusciare dolcemente e quasi arrotolandosi in essa.
All'improvviso il tempo non è più dilatato, lo spazio esplode di suoni, la Maratona urla di gioia. Il Toro ha segnato!
Buona giornata Toro e ricorda: nel dubbio, tira in porta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)