La partecipazione popolare in Italia: l'iter legislativo e gli esempi in atto
—Il primo tentativo per varare una legge per promuovere, valorizzare e normare l'azionariato popolare nelle società sportive in Italia è datato 2014. La proposta di legge vedeva il nome Giorgetti, attuale ministro dell'economia, tra i primi firmatari. Un nuovo tentativo era stato fatto nel 2019 all'epoca del governo gialloverde con due firmatari di alto profilo istituzionale, come i sottosegretari Giorgetti (Lega) e Valente (M5S). L'eredità è stata raccolta nel 2023 dall'onorevole Molinari (Lega) e la proposta verrà dibattuta in questi giorni nelle aule parlamentari. Tutte le realtà appartenenti al NOIF (ToroMio, AS Roma Supporter Trust, APA Milan, Parma Partecipazioni Calcistiche, Cosenza nel Cuore, Fondazione Torres, Modena Sport Club, Amici del Rimini calcio, Milanisti 1899, Comitato Montespaccato, Ideale Grigio, Leoni italiani dell'Athletic Bilbao e Unione Club Granata) hanno voluto ribadire che l'azionariato popolare non solo è possibile anche in Italia, perché ci sono già esempi virtuosi come il Parma, il Montespaccato e il Sud Tirol, ma è anche doveroso perché i tifosi sono una risorsa a livello economico e sociale di cui il calcio e lo sport in genere non possono più fare a meno. Per queste ragioni, ritengono che il sostegno verso l'approvazione della proposta di legge e il superamento della diffidenza del sistema verso i tifosi siano essenziali per creare un calcio migliore e più sostenibile.
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