Torino, chi gioca contro la Juve? Baroni ritrova un fulmine: rinuncia all’altro?

Non si parla certo di una partita qualunque: sabato 8 novembre alle 18 c'è il derby della Mole. Da una parte i padroni dell'Allianz Stadium, la Juventus si presenta forte del cambio allenatore ma i bianconeri di Spalletti sono anche reduci da una prestazione rivedibile in Champions League contro lo Sporting Lisbona. Dall'altra il Torino di Baroni è imbattuto da cinque giornate, è vero, ma contro il Pisa poteva fare di più e nel derby non avrà neanche il proprio tecnico in panchina, squalificato dopo la dubbia espulsione rimediata contro i toscani. Così i granata dovranno trovare una prestazione solida sia a livello caratteriale che a livello di organico in campo: il Toro potrà schierare la formazione in grado di garantire quante più certezze possibili. Vediamo insieme quali sono i dubbi di Marco Baroni. Le ultime notizie dall'infermeria arrivano grazie all'allenamento a porte aperte che nella giornata di martedì il club granata ha messo a disposizione dei tifosi che hanno quindi potuto far sentire il proprio appoggio ai giocatori in quel del Filadelfia. Così si è potuto notare, già da subito, un Franco Israel in buon recupero, che ha svolto regolarmente parte dell'allenamento con gli altri portieri, salvo poi concludere in solitaria. Il ruolo del portiere è complicato e lo si dimostra ancora una volta: se il primo si infortuna e il secondo fa molto bene, le gerarchie possono invertirsi. L'estremo difensore sudamericano non è ancora pronto al 100% al rientro, ma va detto che Alberto Paleari sta anche facendo molto bene: al derby ci sarà lui a difendere i pali della porta granata, in futuro chissà... Se si parla di solidità, se ne parla soprattutto per quanto concerne la difesa. Se con il nuovo asseto del 3-5-2 i granata sembravano aver trovato una buona capacità nel reparto arretrato, il primo tempo contro il Pisa ha fatto tornare flashback non esattamente positivi. Il terzetto del Toro al derby è chiamato a ripetere quanto di buono fatto vedere nelle giornate che hanno preceduto la decima: così verosimilmente saranno confermati Coco e Maripan. Al loro fianco uno dei ballottaggi che più comportano un dubbio per Baroni: Tameze o Ismajli. Il francese è utilizzato dal tecnico toscano più come "giocatore pivot", un difensore, sì, ma in grado di alzarsi molto sia in fase di possesso che in fase di non possesso, quasi tornando sulla sua originaria linea di centrocampo. L'ex Empoli in questi compiti eccelle meno, ma dalla sua ha un'elevata capacità in marcatura e nei contrasti e un fisico imponente. Per risolvere questo dubbio, tanto dipenderà da come Baroni deciderà di impostare il reparto a livello tattico. Sullo sfondo si muovono Dembélé e Masina, pronti a subentrare al bisogno. Un primo dubbio sulla linea dei 5 lo si ha già su chi potrà guidare questa linea: nelle ultime due è partito titolare Ilic, che ha permesso ad Asllani di rifiatare. Il ballottaggio tra i due c'è ed è vivo. "Ilic ha giocato bene, Asllani non aveva giocato mai tante partite di fila negli ultimi anni e sono entrambi giocatori forti. Sono tutti titolari e non si può più pensare di arrivare a fine campionato con 12-13 giocatori", ha sentenziato Baroni in conferenza stampa al termine della sfida contro il Pisa, forse aprendo anche a un possibile ritorno dell'ex Inter come regista titolare... Un'altra possibilità in regia è rappresentata da Tameze: Baroni potrebbe decidere di schierare il francese a centrocampo lasciando Ismajli al fianco di Coco e Maripan. Ma quest'opzione trova meno probabilità rispetto alle due precedenti. Tra le mezzali anche, qualche dubbio si presenta: Casadei da certezza parte sempre in vantaggio e anche Vlasic, che pure non garantisce sempre certezze al 100%, è un elemento che - viste le grandi qualità - l'ex allenatore della Lazio tende sempre a rischiare. Sullo sfondo Gineitis scalpita mentre Anjorin attende i primi minuti dopo l'infortunio. Sugli esterni i ballottaggi ci sono, ma soprattutto a sinistra: Pedersen è troppo in forma per essere tolto, a meno che i problemi influenzali di questa settimana non lo abbiano indisposto, ma così non traspare... A sinistra ottime notizie perché Baroni ritrova il suo fulmine Niels Nkounkou: il francese fa la differenza e, smaltiti i problemi fisici, è pronto a rientrare sulla sua corsia. Da valutare se il tecnico granata deciderà di dargli subito una chance da titolare o se proverà, invece, a farlo subentrare cercando l'abilità dell'ex Francoforte di spostare gli equilibri ad avversari stanchi, lasciando quindi aperte le porte Biraghi e Lazaro. Un discorso simile vale in attacco: è vero che Ngonge sta facendo molto bene ed è sempre in grado di rendersi pericoloso, ma è anche vero che è uno dei pochi giocatori granata in grado di fare realmente la differenza subentrando dalla panchina. Sta a Baroni valutare quale caratteristica del belga sfruttare, con la grande possibilità di vedere ancora dal 1' la coppia pesante Adams-Simeone. Inevitabilmente è pronto a dare il proprio supporto nei minuti finali Duvan Zapata, con la possibilità Njie che è sempre lì, anche se in questa stagione molto raramente utilizzata.