Il confronto premia l'ex granata Marco Giampaolo, il Lecce è tutt'altro che irresistibile ma vince con merito
Nulla da fare. Nemmeno contro il Lecce c'è stato un Torino degno di essere chiamato tale. Altra prestazione incolore dei granata e sconfitta più che meritata contro un Lecce con il disperato bisogno di punti. Il Torino è apparso confuso e improduttivo, così facendo sta seriamente annacquando il suo percorso nel girone di ritorno. Se il primo tempo è stato tutto sommato discreto, il secondo tempo è risultato ampiamente insufficiente. "Mi aspettavo più ordine nel momento in cui siamo andati sotto - ha analizzato il tecnico granata Paolo Vanoli -. Abbiamo perso, a volte, troppe palle semplici, abbiamo girato poco il pallone e siamo andati troppo poco al cross pure quando avevamo due punte. Potevamo essere più incisivi, anche andando al tiro in porta. Ho un rammarico grosso per questo finale di stagione". Il Lecce di Marco Giampaolo non ha fatto chissà che cosa per vincere la partita. Ha giocato un po' contrato nel primo tempo, ostacolato mentalmente dalla pesantezza della posta in palio. Nella ripresa ha sfruttato nel migliore dei modi il gran gol di Ramadani. Nell'ultimo segmento di gara chi è andato più vicino al gol è stato proprio il Lecce che in più di una ripartenza avrebbe potuto chiudere anzitempo la contesa.
Una prestazione a calare: secondo tempo di Lecce insufficiente
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L'analisi della partita di Vanoli è condivisibile. "Abbiamo approcciato bene il primo tempo, abbiamo anche avuto buone situazioni che non abbiamo concretizzato - ha sottolineato l'allenatore -. Potevamo fare meglio nell’attacco alla profondità, ma siamo stati bene in campo nel primo tempo, pur potendo fare di più nell’ultimo terzo di campo. Nel secondo tempo il gran gol preso ci ha fatti reagire in modo confusionario e poco ordinario, questo non ci ha permesso di essere lucidi e abbiamo preso dei contropiedi che si possono evitare". Vanoli ha dovuto fare a meno di tre elementi sulla trequarti: Elmas, Karamoh e Njie. Ciò ha certamente determinato meno qualità nella zona di campo che ne dovrebbe garantire tanta. Gineitis è stato nuovamente riadattato a sinistra sulla trequarti. La scelta è obbligata e continua a non convincere fino in fondo, le controprove iniziano a essere parecchie. Proprio con Gineitis l'ex allenatore del Venezia ha provato a smuovere le carte. L'ha intercambiato con Lazaro e poi l'ha riportato nella posizione originaria, però l'esito non è cambiato. Il vero problema è stato infatti un altro. Ormai da un mese il Torino ha mollato gli ormeggi e ciò si sta riflettendo in un finale di campionato ancor più anonimo di un campionato già di per sé anonimo.