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Cairo e gli 80 milioni per Juric: ecco il saldo complessivo tra entrate e uscite

Cairo e gli 80 milioni per Juric: ecco il saldo complessivo tra entrate e uscite - immagine 1
Il patron ha presentato il conto delle notevoli spese fatte nell'ultimo triennio, ma un'analisi completa tiene conto anche delle entrate
Silvio Luciani Caporedattore e social media manager 

Con la stagione alle porte, i granata sono entrati in una fase decisiva del loro calciomercato. La settimana del Torino è iniziata sulle ali dell’entusiasmo grazie all’ufficialità del ritorno di Nikola Vlasic (questa volta a titolo definitivo) e alle trattative per Soppy e Malinovskyi (su cui c’è da registrare, però, la smentita di Cairo). E in attesa degli sviluppi che si dovrebbero registrare sul fronte Singo-Soppy, il presidente Cairo è intervenuto per fare un punto della situazione sul bilancio del calciomercato granata: “Io ho fatto il conto che da quando è arrivato il mister abbiamo investito 80 milioni” ha dichiarato il patron del Toro. Andiamo nel dettaglio.

37 milioni di passivo: è il primo mercato con il segno meno dell’era Juric

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Secondo Transfermarkt, il Torino ha investito 40 milioni di euro soltanto in questa sessione di mercato. La spesa più ingente è stata quella per il cartellino di Ivan Ilic (15,7 milioni di euro), arrivato a gennaio ma inserito nel bilancio estivo. A seguire, gli altri tre acquisti che hanno impreziosito la rosa a disposizione di Juric: il ritorno di Nikola Vlasic (12,8 milioni), Raoul Bellanova (7 milioni) e Adrien Tameze (2,8 milioni). Chiudono il conto il riscatto obbligatorio di Nemanja Radonjic dal Marsiglia (1,7 milioni) e i 300mila euro per prelevare Kevin Haveri dal Rimini (per girarlo poi all'Ascoli). La soglia degli 80 milioni per le operazioni in entrata, viene superata considerando i 13,4 milioni della stagione 21/22 (in cui vengono computati gli acquisti di Zima, Seck, Warming e le spese per i prestiti di Praet, Brekalo e Ricci) e i 29,1 della stagione 22/23 (riscatti di Ricci e Pellegri, Schuurs, Ilkhan, Bayeye, Berisha e spese per i prestiti di Miranchuk e Gravillon). Per ora, a differenza delle ultime due stagioni, il Torino si è mosso poco sul fronte delle uscite: finora i granata hanno incassato 3,65 milioni dalle cessioni di Izzo e Warming. 

Gli altri mercati e le cessioni: il bilancio è di poco negativo ma Singo può pareggiare i conti

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Il saldo negativo di questa estate, come anticipato, fa il paio con le prime due stagioni dell’era Juric, entrambe chiuse con il segno più. Nel conto va sicuramente considerata la cessione record di Bremer, che un’estate fa ha portato 41 milioni di euro (esclusi bonus) dalla sponda bianconera a quella granata della città. Sommando la cifra ricavata dal difensore brasiliano a quelle delle cessioni di Sasa Lukic al Fulham (9,8 milioni) e di Jacopo Segre al Palermo (500mila euro) i ricavi da cessioni della scorsa stagione salgono a 51,3 milioni di euro. Meno sostanzioso per quanto riguarda le valutazioni dei cartellini è il mercato in uscita del 21/22, che ha portato in cassa 16,5 milioni grazie alle cessioni di Lyanco, Meité e Boyé. Attualmente, quindi, il Torino ha incassato 71 milioni a fronte di poco più degli 80 investiti in entrata. Lo scambio tra Soppy e Singo, con annesso conguaglio economico a favore dei granata potrebbe portare in equilibrio il saldo. Il tutto con un rinnovamento profondo che ha portato i granata ad avere giocatori giovani e di valore come Schuurs, Ilic e Ricci, che hanno notevolmente incrementato il valore della rosa del Toro.

 

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