La redazione ha sempre sottolineato che in un periodo di gravissima crisi sono ammissibili tagli di natura economica (e infatti ne abbiamo accettati alcuni particolarmente onerosi) a patto che non incidano sulla qualità del prodotto. Di cifre ha parlato l’editore chiedendo alla redazione un milione e centomila euro in poche settimane. Noi avevamo sollevato argomenti di ripartenza progressiva e avevamo chiesto progetti di sviluppo, parametrando i sacrifici economici alla situazione dell’azienda, assolutamente florida al di là della grave contingenza. L’editore invece ci ha manifestato l’intenzione di accedere alla Cassa Covid, uno strumento di legge nato per le situazioni di estrema emergenza, per le aziende che non possono più pagare gli stipendi ai loro dipendenti.
Chiarito tutto questo, la trattativa per quanto ci riguarda torna a svolgersi nelle opportune sedi. Ci preme, però, far sapere a voi lettori che la redazione aveva chiesto degli sforzi legati alla situazione contingente come aumentare i contenuti sul sito, diffondere gratuitamente la versione digitale del giornale, aprire l’area Premium del sito più tante altre iniziative che sono state tutte respinte dall’azienda.
Ci preme raccontarvi la nostra preoccupazione per il futuro della Gazzetta. Un futuro che noi vorremmo in linea con la storia gloriosa di questo giornale, ma che temiamo possa essere negativamente condizionato da progetti che restano fumosi. Non abbiamo ricevuto risposta alla richiesta di un piano aziendale per l’attuale periodo di crisi e per la ripartenza. Siamo preoccupati in prospettiva di vedere indebolita la nostra indipendenza, baluardo fondamentale per offrire un’informazione credibile nel solco della tradizione della Gazzetta. Questi sono i grandi temi - che coinvolgono anche la direzione, responsabile dei contenuti di giornale e sito - su cui da tempo ci interroghiamo e sollecitiamo invano l’azienda. Le risposte finora si sono limitate a proposte di tagli, dopo trattativa sindacale o in via unilaterale. Ribadendo lo stato di agitazione e non escludendo alcuna forma di protesta, ci auguriamo che il dialogo con l’azienda possa riprendere su basi diverse e in un clima di reciproca fiducia e ritrovata serenità".
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