Un orgoglio che ti ha portato a urlare a Berlino che siamo “quattro volte campioni del Mondo”. Gridando in faccia ai quei tedeschi che tanto ti bistrattavano e ti dipinsero come una Nazione di pizzaioli e mafiosi. Quel 2-0 a Dortmund li ferì, ma chissene frega. Ciò che più conta è che per le strade non c’era più un popolo diviso dalle faccende di Calciopoli, ma un’Italia unita dal tricolore e dalla maglia azzurra. Così come successe il 9 luglio a Berlino, quando tutta la Nazione si era riversata in piazza e al rigore di Grosso ha urlato il proprio orgoglio di essere italiana.
Ora c’è un altro nemico. Forse il più pericoloso mai affrontato. Questo non indossa una divisa, non ha una bandiera e non combatte per ideali. Questo nemico colpisce tutti. E allora ecco di nuovo che tu, Italia, ti sei riscoperta unita. Intonando canzoni sui balconi, facendo donazioni agli ospedali e cercando di sostenere i tuoi 'nuovi' eroi. Medici, infermieri, operatori sanitari e ostetriche. Sono loro i tuoi partigiani, che nella trincea degli ospedali stanno lottando con tutte le loro forze per salvarti. Una nazione che fino a poche settimane fa continuava a dividersi con cori beceri e insulti pubblici. Ora, davanti a un nemico che spaventa tutti, siamo di nuovo insieme. Divisi fisicamente, ma uniti ideologicamente. Pronti a sostenere chi sta mettendo a rischio la sua vita tutti i giorni con un coraggio encomiabile per salvare quella degli altri.
Nel tuo 159° anniversario, tanti auguri Italia. E quando tutto questo finirà, ricordati dei tuoi eroi, ricordati dei balconi, ricordati che – nonostante le divisioni politiche e geografiche – in questi momenti hai saputo fare fronte unito. D'altronde nelle tue battaglie hai sempre imparato la lezione.
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