"Se i tifosi dovessero contestarci, avrebbero il diritto di farlo, come ho sempre detto". Paolo Vanoli non si nasconde, sa bene che la gara contro la Roma, ultima giornata di campionato, potrebbe riservare qualche fischio anche nei confronti della squadra. La contestazione, salvo rarissimi momenti, aveva investito unicamente Urbano Cairo e Davide Vagnati, ma il crollo finale ha messo in discussione anche i giocatori. La sconfitta di Lecce ha confermato l'impressione di una squadra ormai mentalmente in vacanza da settimane, data l'Europa irraggiungibile e la zona retrocessione molto distante.


Il tema
Anche la squadra contestata? Vanoli non si nasconde: “I tifosi ne avrebbero diritto”
Un brutto finale: "Annacquate le cose buone"
—E così, ormai da diverse settimane, il Toro è incappato in una serie di risultati e soprattutto prestazioni non soddisfacenti. Le partite di una squadra che, in assenza di veri obiettivi, ha staccato la spina. "Mi è dispiaciuto per questo finale perché sta nascondendo tante cose buone che avevamo fatto nel girone di ritorno. In questo modo è stato annacquato quello di buono che avevamo fatto. Dobbiamo fare mea culpa e imparare, guardando avanti per migliorare", ha commentato non a caso Vanoli.
I rimpianti per la crisi di ottobre
—Qualche rimpianto non manca nemmeno guardandosi alle spalle, soprattutto per la brutta crisi in cui è incappato il Toro dopo l'infortunio di Zapata. "Non ho la sfera magica per capire dove potessimo arrivare, ma è stata un'annata di moltissimi alti e bassi. La perdita di Duvan non è un alibi: siamo partiti forte e siamo anche stati primi in campionato, poi abbiamo perso un giocatore importante dentro e fuori dal campo".
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