Si sono sprecati come si stanno sprecando i meme su Baroni. Se prima, però, avevano tutti una connotazione negativa, a ridere (più o meno) su quanto fosse auspicabile un ritorno celere di Paolo Vanoli sulla panchina del Torino, ora in realtà l'ex tecnico della Lazio sembra essere più apprezzato. Viste le ultime quattro partite, si potrebbe citare un celebre detto che mette in mezzo un ringraziamento e una bicicletta, eppure potrebbe sembrare più scontato di quanto in realtà non sia. Sì, perché se si prendono i risultati raggiunti da Vanoli nelle prime nove gare di Serie A sulla panchina granata e li si mettono a confronto con quelli raggiunti da Baroni, saltano all'occhio due aspetti: l'ottimo inizio di Vanoli, il tracollo che ha fatto seguito all'infortunio di Zapata e la partenza a mo' di motore diesel di Baroni. Il tutto porta ad un risultato che vede l'ex tecnico del Venezia in vantaggio sull'attuale allenatore del Torino, ma bisogna valutare alcuni aspetti...

Il Tema
Baroni-Vanoli, il confronto dopo nove giornate: uno ha più punti, ma l’altro…
Dalla tabella qui sopra si possono iniziare a fare alcuni confronti: i due allenatori hanno perso un numero uguale di partite (tre), ma Vanoli ne ha pareggiate soltanto due, vincendo le altre quattro, mentre Baroni ha ottenuto pareggi e vittorie in misura pari alle sconfitte. Così ne si ottiene un quadro che vede il Torino di Vanoli a quota 14 punti dopo nove giornate e il Torino di Baroni, invece, a quota 12 punti dopo nove giornate. Entrando nello specifico si vedono, però, due trend diametralmente opposti: il Torino di Vanoli ha fatto le prime cinque gare senza sconfitte, raccogliendo 11 punti e trovandosi, dopo la quinta giornata, primo in classifica in solitaria. Nelle quattro partite successive, però, ha trovato soltanto una vittoria e tre sconfitte, peggiorando incredibilmente la media punti. Al contrario, il Torino di Baroni è partito male, raccogliendo soltanto quattro punti nelle prime cinque sfide, ma ha poi trovato una quadra ottenendo, in queste ultime quattro, ben otto punti. Praticamente mettiamo a confronto un'Abarth e una Giuletta, con la prima leggera e scattante ma che sul lungo perde rispetto alla seconda che ha una velocità di punta maggiore. Ma al di là di questo, va analizzato anche il peso delle vittorie: Vanoli ha vinto contro Atalanta, Venezia, Verona e Como: solo una di queste squadre nella stagione precedente era arrivata in Europa. Baroni dall'altra parte ha vinto contro Roma, Napoli e Genoa: due su tre nella scorsa stagione hanno raggiunto la qualificazione alle coppe europee, e una addirittura è la formazione campione d'Italia. Il peso delle vittorie depone a favore dell'attuale tecnico granata. Quello che va a scagionare Vanoli è, però, un altro aspetto...
Vanoli era senza Zapata: ora Baroni ha tanto da dimostrare
—Il Torino di Vanoli ha smesso di avere un così gran sorriso dopo la quinta giornata... Alla sesta si è infortunato Zapata. Questo è assolutamente da non sottovalutare: con il colombiano nessuno può dire in che modo sarebbe andata la stagione dei granata. Baroni fino ad oggi non ha avuto un evento così sfortunato (si invocano i gesti scaramantici dei tifosi). Questa è una grande, grandissima differenza tra i due tecnici. La speranza, ovviamente, è che continui ad essere tale, ma questo deve mettere ulteriori pressioni alla posizione di Baroni: non avendo un reale predecessore con cui confrontarsi, ma avendone un'ipotesi (Vanoli con Zapata a disposizione), questa è verosimilmente più elevata rispetto a quanto sarebbe stata la realtà. Così Baroni, che invece Zapata lo sta ritrovando - e che comunque dispone di un Simeone in più -, è chiamato a fare meglio di Vanoli: il futuro soltanto ci dirà questa cosa. La certezza è l'aspettativa (che è quanto enunciato pocanzi) e il trend: al momento è positivo, i granata sembra stiano trovando una propria stabilità a livello tattico e di approccio alla gara e all'avversario. È un aspetto senz'altro fondamentale e che nel futuro potrà rivelare un peso specifico non indifferente: Baroni la sfrutti bene e superi la proiezione immaginaria del proprio predecessore.
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