Scelte coraggiose e critiche al mercato: il Torino tra cessioni eccellenti, nuovi innesti e la sfida di ritrovare equilibrio e competitività
Nel corso della stagione 2024-2025, il Torino ha affrontato una serie di sfide significative, soprattutto in termini di gestione del mercato e delle scelte tecniche. Il direttore sportivo Davide Vagnati, confermato alla guida dell'area tecnica con un contratto fino al 2027, ha operato diverse mosse di mercato che hanno suscitato dibattiti tra tifosi e addetti ai lavori. In particolare, le sostituzioni di giocatori chiave come Raoul Bellanova e Alessandro Buongiorno hanno generato opinioni contrastanti riguardo all'efficacia delle nuove acquisizioni. Ma se ieri il presidente Cairo ha attaccato mister Vanoli: "Sono deluso anche da Vanoli, mi aspettavo molto di più. Chi mette insieme la squadra? Chi manda in campo i giocatori? Anche lui ha le sue responsabilità, non è sempre e solo colpa di Cairo. Potevamo fare un finale diverso, invece abbiamo subito troppe sconfitte. Dispiace perché una chiusura così, senza voglia, non me la aspettavo". Su Vagnati, nonostante qualche operazione che lascia più di qualche dubbio, non ci sono dubbi sulla sua permanenza: Vagnati ha un contratto, ha appena rinnovato".
Le scelte di mercato: tra ambizioni e risultati
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La cessione di Raoul Bellanova, esterno destro che nella stagione precedente aveva fornito un gol e sette assist, ha rappresentato una perdita significativa per il Torino. Per colmare il vuoto lasciato da Bellanova, Vagnati ha puntato su Marcus Holmgren Pedersen, prelevato dal Feyenoord. Tuttavia, il rendimento del norvegese non ha soddisfatto le aspettative: l'ex Sassuolo non è riuscito a fornire né gol né assist, evidenziando difficoltà nell'adattarsi al sistema di gioco granata. Parallelamente, la partenza di Alessandro Buongiorno ha aperto un'altra lacuna nel reparto difensivo. Per sostituirlo, è stato ingaggiato Saul Coco, difensore proveniente dal Las Palmas. Nonostante alcune prestazioni positive, Coco ha commesso errori decisivi in momenti cruciali, come nel match contro il Genoa, dove un suo intervento errato ha favorito il pareggio avversario . Questi episodi hanno alimentato le critiche nei confronti delle scelte di Vagnati, mettendo in discussione la strategia adottata nel mercato estivo.