Guillermo Maripán è stato insignito in settimana del Pallone Granata, riconoscimento assegnato al miglior giocatore del Torino in stagione. Una decisione che fotografa la seconda parte del campionato del difensore cileno, diventato via via una presenza stabile nel sistema difensivo di Paolo Vanoli. Il centrale ex Monaco, arrivato tra lo scetticismo generale, ha saputo ritagliarsi un ruolo sempre più rilevante, sovvertendo un inizio condizionato da critiche e da una condizione fisica non ottimale. Nel corso della conferenza stampa odierna, l’allenatore granata ha fatto il punto sul rendimento del giocatore, sottolineando come il suo inserimento richiedesse tempo e pazienza. “All’inizio è stato molto criticato. Sembrava avessimo preso un giocatore finito e senza stimoli”, ha dichiarato Vanoli. E ancora: “Io ho sempre detto che ci poteva dare esperienza, che bisognava solo rimetterlo in condizione”. Parole che offrono una lettura precisa del percorso del cileno, che oggi rappresenta una delle certezze del reparto arretrato granata.


focus
Maripán e il suo riscatto: da oggetto misterioso a simbolo del Toro di Vanoli
Inserimento graduale e valorizzazione dell’esperienza
—Maripán è arrivato a Torino nel corso dell’estate con l’etichetta di profilo esperto, ma reduce da una stagione complicata in Ligue 1. Il suo impatto iniziale non è stato positivo: fuori condizione, poco brillante nei primi test, è stato rapidamente messo in discussione dall’ambiente. Vanoli, però, ha scelto di puntare sull’inserimento graduale, dando priorità al recupero atletico del giocatore e limitandone l’utilizzo nella fase iniziale della stagione. Con il miglioramento della forma fisica, le sue prestazioni sono cresciute in maniera costante. Maripán ha messo a disposizione del Torino una lettura pulita delle situazioni difensive, un’ottima capacità nel gioco aereo e una gestione dei momenti critici maturata in contesti internazionali. Il suo rendimento si è stabilizzato soprattutto nel girone di ritorno, dove ha garantito affidabilità e continuità, diventando un riferimento nella linea a tre utilizzata da Vanoli.
Un premio che fotografa il rendimento della seconda parte di stagione
—“Per me è stato un esempio”, ha proseguito oggi il tecnico, riferendosi alla capacità del giocatore di reagire alle critiche e ritagliarsi un ruolo chiave. Il riconoscimento del Pallone Granata è quindi anche la fotografia di un trend in netto miglioramento, che ha trasformato il cileno da oggetto misterioso a elemento determinante. La sua stagione non è stata priva di difficoltà, ma il progressivo adattamento al contesto tattico e fisico della Serie A ha fatto la differenza. Oggi Maripán rappresenta una risorsa importante, soprattutto per l’equilibrio che è riuscito a portare nella retroguardia. In attesa di conoscere gli sviluppi del mercato estivo, il Torino ha in casa un giocatore ritrovato, che ha saputo trasformare un inizio complicato in una chiusura di stagione positiva, culminata con un riconoscimento individuale che, fino a pochi mesi fa, sembrava improbabile
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