In assenza di Urbano Cairo è terminato nel mirino dei tifosi Davide Vagnati (ma anche Emiliano Moretti e qualche giocatore sono stati al centro di alcune contestazioni). Il colle di Superga (un luogo che il 4 maggio dovrebbe essere solo e soltanto di commemorazione) è tornato ieri, domenica 4 maggio, teatro di contestazione nonostante la decisione del presidente granata di evitare la salita nel corso del pomeriggio per la Santa Messa e per la lettura dei nomi alla lapide. L'attenzione dei tifosi (non di gruppi organizzati, va detto, ma di qualche sparuto manipolo) si è quindi spostata sulla figura più operativa della società granata dopo il presidente, colui il quale architetta il mercato, ovvero Vagnati. Il direttore genovese è visto da una buona fetta del tifo come il braccio operativo di Cairo e quindi in assenza dell'uno si è preso di mira l'altro. Il dt paga inoltre alcuni scivoloni mediatici espressi ai microfoni dei media negli scorsi mesi. A sua volta Moretti, molto apprezzato come giocatore, è visto oggi come il principale collaboratore di Vagnati e quindi di riflesso si è preso una parte di parole spettanti al suo "superiore". A cascata è poi toccato ad alcuni giocatori, i quali sono gli unici protagonisti in campo e sono gli artefici delle gioie e dei dolori settimanali del popolo del Toro. Pertanto, con o senza Cairo la contestazione è arrivata a Superga. A torto o ragione il più bersagliato è stato Vagnati, un dirigente che, tra errori e cose buone, profonde un grande impegno per la causa cercando di raccogliere il massimo con le risorse messe a disposizione. Acclamato invece Paolo Vanoli, che era visibilmente emozionato. Per lui non è stata la prima volta in assoluto a Superga, ma il primo 4 maggio da allenatore del Toro sì. Dopo la lettura dei nomi, ha voluto dare un fugace saluto personale alla lapide.


Il tema
Superga torna teatro di contestazione: senza Cairo è Vagnati il più bersagliato
La lettura dei nomi di Zapata: il capitano è emozionato
—Nel corso del pomeriggio ha trovato spazio anche la lettura dei nomi da parte di capitan Duvan Zapata. Qualche tentennamento c'è stato, ma era tutto ampiamente preventivabile essendo Duvan alla sua prima volta. Zapata parla molto bene l'italiano ma leggere consecutivamente così tanti nomi propri con gli occhi di centinaia di persone addosso, tra flash e riprese non è affatto semplice. Duvan, una volta ricevuto il via libera per iniziare, ha fatto uno strano scatto con la testa, come se dovesse sciogliersi e allo stesso tempo caricarsi, a testimonianza che il momento non lo ha certo lasciato indifferente. Un capitano riconosciuto dagli altri: nonostante la lunga inattività, tutti i giocatori del Toro hanno fatto cerchio intorno a Zapata e hanno supportato il colombiano nella lettura commossa dei nomi degli Invincibili. Anche in questo caso non sono però mancate le polemiche. Molti tifosi hanno lamentato il fatto che durante la lettura dei nomi la lapide è stata fatta raggiungere soltanto ai giocatori, allo staff e ai parenti delle vittime non permettendo ai tifosi di recarvisi.
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