Hans Nicolussi Caviglia in maglia granata. Suona quasi come un ossimoro, ma potrebbe non esserlo più a seconda di cosa decreterà il mercato. Nelle ultime ore ha preso quota il nome del centrocampista scuola Juventus, con Vagnati che ha intensificato i contatti con il Venezia per valutare la fattibilità dell'operazione. Nicolussi Caviglia potrebbe tornare quindi a Torino ma questa volta sulla sponda che per tutta la sua vita gli è stata rivale. Conosciamo meglio la storia del centrocampista classe 2000 e scopriamone il profilo.

Focus
Torino, chi è Nicolussi Caviglia: una vita bianconera, al Venezia la consacrazione
Nicolussi Caviglia, caratteristiche che piacciono al Toro
—Con il Torino alla ricerca di un play, esigenza manifestata pubblicamente dopo la gara con il Modena, il nome di Nicolussi Caviglia ha preso quota. Vagnati ha affermato che il giocatore ex Juventus ha caratteristiche che possono essere utili ai granata e la trattativa è in corso. Nicolussi Cavaglia è un centrocampista giovane e di prospettiva. Il classe 2000 è il classico regista, profilo che coincide esattamente con lo slot mancante in granata. Destro di piede, si incarica del possesso e sa offrire un contributo importante. Nell'ultima stagione si è distinto al Venezia per la precisione dei passaggi (82.5%), ma anche per l'apporto al contenimento (57.3% di dribbling difesi) e per passaggi chiave (0.83 a partita).
Nicolussi Caviglia, alla Juventus fin dai Pulcini. La lesione al crociato del 2021 un lungo calvario
—Nato il 18 giugno 2000 ad Aosta, Nicolussi Caviglia scopre presto che la strada del calcio può portarlo lontano. La maglia scelta è quella della Juventus, indossata per la prima volta a otto anni nella categoria dei Pulcini. Il percorso bianconero parte quindi dalla Scuola Calcio e continua con un "susseguirsi di emozioni vissute ad altissima intensità". Nicolussi Caviglia cresce e si conferma di categoria in categoria fino al debutto tra i professionisti in Serie C con la Next Gen, passo preliminare al raggiungimento del sogno coltivato fin da bambino: l'esordio in Serie A nel 4-1 contro l'Udinese del marzo 2019. Tagliato quel traguardo, è tempo di partire. Nel settembre dello stesso anno il centrocampista aostano lascia la Juventus, ma solo in prestito. La sistemazione scelta è il Perugia, squadra con cui arriva la prima esperienza in Serie B. Nicolussi Caviglia si mette in mostra con quasi 2000' nelle gambe, impreziositi da 1 gol e 6 assist. La stagione dopo, 2020-2021, la Juventus conferma la scelta del prestito ma con salto di categoria prendendo accordi con il Parma. L'avventura viene presto al termine tuttavia perché a ottobre 2020 arriva un verdetto pesante: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Stagione terminata e inizio di un calvario. Nicolussi Caviglia si opera subito dopo Natale, ma il recupero è più lungo del previsto e comporta tanti intoppi per cui non si riesce a trovare una causa. Nove mesi dopo, rientrato alla Juventus, il centrocampista bianconero viene sottoposto a un altro intervento, una meniscectomia mediale a carico del ginocchio già operato. Altro stop fino a novembre, poi un paio di partite e nuovi problemi in un tunnel che sembra infinito. A marzo 2022 si scopre la causa delle continue ricadute: frammenti di fastfix e una barretta di ancoraggio rimasti all'interno dell'articolazione dopo la prima operazione. A quel punto un ultimo intervento risolutivo e l'inizio di una nuova vita calcistica: "Ringrazierò sempre la Juventus, non mi hanno mai fatto mancare nulla. Nel momento di difficoltà, quello dell'infortunio, mi sono sempre stati vicini".
Nicolussi Caviglia, l'addio alla Juventus e il Venezia
—La ripartenza è graduale e avviene ancora in prestito. Nel luglio 2022 Nicolussi Caviglia va in prestito al Sudtirol, in Serie B. Trova continuità di minutaggio e ritrova condizione, tanto che il passaggio in Serie A arriva già a metà stagione con il cambio casacca e l'approdo alla Salernitana, club con cui esordisce contro il Torino. Nella stagione 2023-2024 arriva la possibilità di fermarsi in quella che per Nicolussi Caviglia è sempre stata casa, la Juventus. In bianconero però non tutto è rose e fiori, perché lo spazio per il centrocampista è molto poco. Solo 8 le presenze in campionato, nemmeno 300 i minuti giocati; 2 quelle in Coppa Italia, tra cui la finale poi vinta contro l'Atalanta. Nell'estate è ancora tempo di decidere il futuro ma questa volta è separazione. Le strade di Nicolussi Caviglia e della Juventus si dividono dopo 16 anni, in via definitiva. Il centrocampista bianconero va al Venezia, neopromosso, in prestito con obbligo a 3.5 milioni di euro con 1.5 di bonus. In laguna, Nicolussi Caviglia diventa un leader. 35 presenze, quasi 3000' giocati, 4 gol e 3 assist nel bottino, ma soprattutto una presenza costante e affidabile per la squadra di Di Francesco. Nell'ultima di campionato l'incrocio con la Juventus e il rigore causato, rivelatosi decisivo per la vittoria bianconera con quarto posto e qualificazione in Champions League per la squadra di Tudor. I numeri di Nicolussi Caviglia hanno attirato tanti e fanno gola ora ancor di più visto che il Venezia è retrocesso e che Nicolussi Caviglia può diventare un'occasione di mercato. Ci sta provando il Toro, paradossalmente un vecchio rivale potrebbe diventare un alleato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202304/59f39572a3f60d7616aaea9fc4d2c842.jpg)
