Tra i rossoblù molto meglio quelli "di mezzo"
—Sotto i "big", abbiamo i giocatori con ingaggio comunque superiore al milione di euro, che per il Bologna sono ovviamente di meno, ma che stanno dimostrando molto di più. Tra questi troviamo, infatti, Miranda, Freuler e Pobega; il primo è terzino sinistro titolare, e fornisce sempre ottime prestazioni, gli altri due sono i grandi top a centrocampo, due tuttofare che creano la struttura tattica della squadra di Italiano. L'unico che rende molto meno del suo ingaggio è Casale, che fin qui non ha trovato molto spazio. Nel Torino, invece, a 1,4 milioni di euro di ingaggio netto troviamo Linetty, capitano della squadra, che in questo periodo buio dei granata non ha saputo trascinare i suoi verso la luce, e Schuurs, ormai infortunato da ben oltre un anno, il cui rientro è slittato più e più volte e di cui ancora non si ha una data certa. Più sotto si trovano Ilic, Sosa, e, precisamente a 1 milione di euro, ci sono Karamoh, Tameze, Masina e Ricci. In questo elenco, Samuele Ricci è l'unico che si possa dire essere fin qui autore di una stagione non al di sotto delle aspettative.
Sotto il milione: l'attacco del Bologna costa poco e rende tanto
—Titolare in 15 partite su 17, 4 gol e 3 assist, prestazioni sempre di livello: con "soli" (relativamente) 600 mila euro netti di stipendio, Santiago Castro si aggiudica sicuramente il premio della qualità-prezzo in questo confronto. Questo senza considerare che anche Dominguez, Ferguson e Odgaard, per completare la fase offensiva rossoblù, hanno insieme un monte ingaggi superiore soltanto di 100 mila euro al solo Sanabria. Tra i granata, invece, soltanto Walukiewicz, con 400 mila, e Pedersen, con 300 mila, si può dire stiano performando quantomeno il giusto, con il polacco che fin qui ha dimostrato una buona solidità difensiva, e il norvegese che da inizio campionato è in crescita, sia dal punto di vista del minutaggio che dal punto di vista della qualità, non facendo mai mancare il suo impegno sulla fascia destra, con grinta e corsa. Per finire, sono da citare tra le fila del Bologna anche Beukema, Lucumì, Ndoye, Holm e Posch, tutti ampiamente sotto il milione di ingaggio, ma che stanno facendo stagioni di ottima qualità, soprattutto i primi tre. Traendo le dovute conclusioni, è sensato affermare che il Bologna, a fronte di una squadra con un monte ingaggi decisamente inferiore, sta facendo un campionato molto superiore, arrivando quasi al termine del girone d'andata con 9 punti in più rispetto ai granata, 6 gol segnati in più e 4 subiti in meno. E va considerato che i rossoblù sono ancora in corsa per la Coppa Italia, dovendo giocare i quarti di finale contro l'Atalanta, e stanno giocando la Champions League, quindi tre competizioni a fronte della sola Serie A che ha da giocare la squadra di Vanoli. I granata hanno certamente accusato l'infortunio di Zapata, ma anche il Bologna ha dovuto far fronte a diverse mancanze, fra cui Ferguson, rientrato da non molto, El Azzouzi ed Aebischer, che l'anno scorso sono risultati molto importanti per la qualificazione alla massima competizione europea da parte dei felsinei. È giusto quindi concludere che il Bologna, nonostante avesse a disposizione un budget inferiore per gli ingaggi, l'ha sfruttato decisamente meglio. Considerazioni che dovrebbero portare a decisioni consequenziali per quanto concerne il management del club granata.
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