Le conseguenze delle carenze in marcatura
—Come detto, queste cause hanno poi come risultato i nove gol di testa presi dal Toro in questa prima parte di stagione. Non si tratta, per altro, di un momento a sè, visto che questi gol subiti sono sparsi in tutta la stagione: alla seconda giornata, due alla settima, all'ottava, alla dodicesima, alla tredicesima, alla diciottesima, alla ventunesima e nella scorsa, la ventitreesima, contro l'Atalanta. Nove gol che al Torino sono costati dodici punti. Se non ci fossero stati questi gol di testa, infatti, i granata avrebbero vinto contro l'Inter, contro il Monza, l'Udinese, la Fiorentina (al ritorno) e l'Atalanta, e avrebbero pareggiato contro il Cagliari. Nulla si può dire invece riguardo a quello subito nel derby dell'andata, senza il quale il Toro avrebbe comunque perso, e quello della prima gara contro l'Atalanta, che non ha intaccato la vittoria dei granata. Ciò a sottolineare che, se il Toro non avesse avuto gravi problemi in mezzo all'area, magari qualcuno di questi gol l'avrebbe comunque subito, ma di certo ad oggi non staremmo parlando di dodici punti persi a causa di errori di marcatura.
Coco: protagonista in negativo di questo dato
—Come abbiamo detto, essere nuovi in un campionato come quello italiano è certamente un fattore di difficoltà, così come il passaggio da una difesa a quattro ad una a tre. C'è però un giocatore che è stato protagonista in negativo dei dati di cui sopra: Saul Coco. Dei nove gol di testa subiti, infatti, cinque sono arrivati a causa di un errore di marcatura del difensore equatoguineano. L'esempio più evidente sono i due gol di testa di Thuram contro l'Inter, ma prima c'era stato quello di Retegui, contro l'Atalanta, e più recentemente si possono citare quello di Kean nel ritorno contro la Fiorentina (che forse è quello in cui l'ex Las Palmas ha meno responsabilità, vista la difficoltà del rimpallo) e l'ultimo, di Djimsiti, a Bergamo. Se all'inizio era assolutamente valida la scusa della necessità di ambientarsi in un nuovo campionato, adesso, a maggior ragione con il fatto che lui predilige la difesa a quattro, ci sono poche scuse che reggano. È necessario che Coco trovi la sua dimensione nelle marcature in mezzo all'area, e, più in generale, che tutta la squadra lo faccia.
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