Ricci, ora serve più concretezza offensiva
—Ad essere stata un po' carente in questa prima metà di campionato è stata la presenza offensiva di Ricci. Il centrocampista è sempre stato al centro del possesso palla granata, ma nella trequarti avversaria ha faticato ad essere determinante, come mostrano gli 0 assist siglati fin qui, e l'unico gol arrivato proprio in quest'ultima giornata. Quello che però, più di ogni altra cosa, deve migliorare in fase offensiva è la capacità di arrivare al tiro: in 1546 minuti giocati (il numero 28 è il giocatore più utilizzato da Vanoli, che non ne ha fatto a meno in nessuna partita) Ricci è arrivato al tiro soltanto 13 volte, e meno della metà sono finiti in porta; la media è sotto il tiro a partita, troppo bassa per un giocatore che con le qualità che ha può cambiare gli equilibri. Quel che è certo è che è un problema noto a tutta la squadra, essendo stato menzionato sia da Vanoli che dallo stesso Ricci, che così si è espresso a riguardo: "L'inserimento dei centrocampisti è un aspetto su cui il mister sta lavorando molto. Bisogna migliorare nella conclusione finale e nell'ultimo passaggio, però giocando palla a terra li abbiamo messi in difficoltà. Secondo me ci vuole più personalità. [...] Forse oggi ho avuto anche un'occasione nel primo tempo, potevo tirare e l'ho scaricata. Ci vuole quel coraggio in più". In ogni caso, il talento granata è certamente uno dei giocatori più importanti della rosa, uno di quelli che possono svoltare la stagione del Torino. Per questo motivo, al di là di tutti gli interessamenti che inevitabilmente ci sono nei confronti dell'ex Empoli, si può escludere una sua partenza a gennaio: non tanto per una qualche indiscrezione di mercato, ma perché perderlo ora sarebbe un suicidio per tutti, squadra, società e tifosi.
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