Prime risposte per Baroni: l’esordio in Coppa Italia contro il Modena è il battesimo di Israel, Anjorin, Aboukhlal e Simeone. Out Ismajli
Il Torino di Marco Baroni è già di fronte al primo vero appuntamento da dentro o fuori della stagione. Lunedì 18 agosto, contro il Modena di Sottil, i granata non potranno permettersi passi falsi: i trentaduesimi di Coppa Italia rappresentano la prima tappa ufficiale del nuovo percorso, ma anche il debutto per diversi volti nuovi. Se nelle amichevoli estive si sono intravisti segnali e spunti, ora arriverà il battesimo ufficiale. Tra i nuovi, mancherà soltanto Ardian Ismajli, fermato da una lesione distrattiva al semimembranoso della coscia destra che lo terrà fuori tre o quattro settimane. Per gli altri, invece, sarà l’occasione di fornire le prime, inevitabilmente parziali, risposte alle domande che circondano i loro acquisti.
Israel e l'eredità di Vanja
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L’eredità più pesante è quella raccolta da Franco Israel. Dopo l’addio di Vanja Milinkovic-Savic – protagonista di una grande annata e ora volato a Napoli da Antonio Conte – tocca all’uruguaiano non far rimpiangere l’ex numero uno. Il suo esordio ufficiale, come accadde per Vanja nel 2017 contro il Carpi, arriverà in Coppa Italia. Acquistato per 4 milioni dallo Sporting Lisbona (contratto fino al 2028), Israel ha avuto un inizio sfortunato: il trauma cranico rimediato nello scontro con Dembélé a La Turbie. A Valencia ha incassato tre gol, ma si è già fatto notare per interventi efficaci e per la qualità con i piedi, caratteristica che ha sicuramente inciso nella scelta del club. “Abbiamo investito su un nuovo profilo – aveva spiegato Baroni –. Sicuramente ci sarà del lavoro da fare, ma è una scelta condivisa: lavoreremo per migliorarci e far crescere il giocatore”.
Anjorin, il talento in cerca di continuità
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Le attenzioni saranno puntate anche su Tino Anjorin, reduce da un’estate di lavoro personalizzato per gestire i cronici problemi muscolari. A Prato allo Stelvio e a Montecarlo aveva convinto per dinamismo, cambi di passo e capacità di muoversi tra le linee. A Valencia, invece, è incappato in un passo falso: si è fatto sorprendere nell’azione dell’1-0 e ha provocato il rigore dell’espulsione su Hugo Duro. Errori da riscattare subito. Un tema centrale riguarda la sua convivenza in mediana con Cesare Casadei: entrambi hanno caratteristiche più votate all’inserimento offensivo che all’equilibrio tattico, e trovare la giusta complementarità sarà cruciale. Per Anjorin, inoltre, ci sarà da gestire un ulteriore peso: evitare paragoni ingombranti con Samuele Ricci, nuovo regista del Milan e figura che a Torino, ad oggi, ha lasciato un vuoto importante in mezzo al campo.
Aboukhlal, fantasia e aspettative
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Frizzante, ma con prime avvisaglie di discontinuità ed estemporaneità, Zakaria Aboukhlal è arrivato dal Tolosa per 8 milioni più bonus. Già utilizzato da Baroni nei test col Monaco, ha mostrato lampi di qualità: verticalità, coraggio e fiammate offensive. Al Mestalla, alla prima da titolare, ha segnato un gol annullato per fuorigioco dubbio e si è concesso un eccesso di leziosismo con un pallonetto di troppo a tu per tu col portiere. È però il giocatore che, per imprevedibilità, accende maggiormente le aspettative dei tifosi.