Il Toro passa i 32esimi di Coppa Italia e affronterà il Pisa ed è senza dubbio un dato positivo, forse uno dei pochi vista la partita vinta contro il Modena con tanta e seria difficoltà. Un approccio sbagliato per tutto il primo tempo, le gambe che non girano, una mentalità che non c'è, come il gioco. E dire che le squadre di Baroni viste in passato, vedi Verona e Lazio, hanno sempre espresso un bel gioco a terra mentre questo Toro si è regalato e affidato per tutto il primo tempo a lanci lunghi sempre dominati dai giocatori del Modena. Davvero strano viste le caratteristiche degli attaccanti granata che non hanno di certo doti aeree capaci di spizzicare palloni per i compagni. Sia Adams, che Ngonge che Aboukhlal sono stati evanescenti con questo tipo di gioco. Mai giocate a terra, mai scambi a centrocampo. In campo si è vista solamente una squadra giocare a calcio ed è stata quella allenata da Sottil, ex giocatore cresciuto nel Toro. Se c'era una squadra che avrebbe meritato il gol per tutti i primi 45 minuti, quella era il Modena, viste le parate di Israel e la traversa presa da Gerli. Un centrocampo, quello granata, compassato e addormentato, sempre in sofferenza, con Nogonge e Aboukhlal che mai hanno aiutato la mediana composta da Gineitis e Casadei. Poi la svolta con l'entrata nel secondo tempo del giovane Ilkhan, che ha di fatto trasformato il Toro grazie alle sue geometrie che hanno dato respiro ai suoi compagni di reparto in mezzo al campo. Il gol è arrivato proprio grazie ad una bella incursione del turco con tiro che si è rivelato poi un assist per Vlasic.

CONTROCORRENTE
Toro, quanta sofferenza per battere il Modena
Al di là della cronaca, Ilkhan ha dimostrato ciò che si era visto nelle due partite contro il Monaco e contro il Valencia, ovvero che la mediana a due in mezzo al campo non funzione e che avere un regista tra Casadei e Gineitis o Anjorin è necessario. Quindi perché non dare fiducia a questo punto al ragazzino arrivato dalla Turchia?
A questo punto viene spontaneo pensare: ma questa squadra è stata costruita per giocare con due esterni alti e una punta sola, anzi si pensava anche di prendere Oristanio. Adesso si scopre, e gli interessi per Aslani e Nicolussi Caviglia la dicono tutta, che questo Toro ha un sacco di giocatori d'attacco (Ngonge, Abouklal, Vlasic, Adams, Zapata, Simeone, Njie) e forse sarebbe stato meglio prendere qualche buon centrocampista in più oltre ad un buon difensore.
Di certo questo Toro visto all'esordio in Coppa Italia non può prescindere dall'avere un regista in mezzo al campo con una mediana a tre e due esterni capaci di fare bene la fase difensiva e quella offensiva. E' un dato di fatto che Zapata e Simeone devono giocare insieme. La nota positiva è stata proprio vedere il rientro di Zapata, seppur per pochi minuti, insieme al Cholito. L'argentino, appena entrato, ha dimostrato di essere in palla e già in buona forma. Deludente invece Ngonge, nervoso e lontano da una forma accettabile.
Adesso sta a Baroni capire cosa non ha funzionano e che modulo sia meglio per il Toro, perché quello vittorioso contro il Modena, squadra di mezza classifica di serie B, è stato terribilmente negativo per almeno 70 minuti sui 90 complessivi giocati. Il Modena ha dimostrato di avere un impronta e un identità, il Toro no!
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202304/f6612146ff1ebd4d11d9b93bacb341f3.jpg)