Le mosse nella ripresa di Vanoli: Lazaro e il ritorno al 4-2-3-1
—Il Torino di ieri, sabato 15 marzo, è stato a diesel. È cresciuto nel corso dei minuti. Il primo tempo, lo abbiamo detto, è stato deficitario e difficile (merito anche dell’aggressione a tutto campo dell’Empoli), mentre la ripresa è stata molto più convincente. Questo è stato possibile anche grazie ai cambi di modulo di Vanoli durante l’arco della sfida. È tornato alla difesa a tre dopo l’intervallo togliendo Walukiewicz, nella sua versione più spenta dell’ultimo positivo periodo, per Masina. A secondo tempo in corso ha poi riproposto il 4-2-3-1, modulo ormai collaudato in questo 2025. Ha potuto contare nello sprint finale su Lazaro e quindi ha puntato forte sulla trequarti ben nutrita. Alla fine, su un campo pesante e complicato contro un avversario tignoso alla disperata ricerca di punti ne viene fuori una prestazione intensa ma poco brillante. Il premio è arrivato comunque perché il Torino è uscito con altri tre punti. “In una partita sporca dovevamo tirare fuori qualità individuale serve il coraggio anche per saltare l'uomo, Vlasic lo ha fatto meglio di tutti – ha concluso Vanoli nella sua analisi –. Con l'infortunio di Lazaro in settimana siamo rimasti senza un giocatore fondamentale nel suo ruolo. Vlasic predilige stare al centro e lasciava tanto libero il loro esterno sinistro Pezzella. Così Casadei doveva spesso allargarsi ed è stato bravo Gineitis dopo che gli ho chiesto un sacrificio”.
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